La Cgil vicina a chi ne ha bisogno, rallenta, ma non chiude. Baseotto, nel territorio nel rispetto delle direttive
Il coronavirus rallenta ma non ferma il lavoro dellÕorganizzazione. Intervista al segretario confederale della Cgil Nino Baseotto: ÒSiamo sul territorio in un momento difficile come questo. Nel rispetto delle direttive del governoÓLa Cgil applica le norme sul contrasto al Coronavirus per continuare a rimanere vicina ai lavoratori. In una nota organizzativa, il segretario confederale Nino Baseotto fornisce le indicazioni alle compagne e ai compagni che operano nelle strutture del sindacato di tutta Italia, in riferimento alle ultime disposizioni del governo in merito allÕattuale emergenza.ÒIl nostro obiettivo – spiega Baseotto – di abbinare due principii fondamentali: una forte responsabilit, che deve portare tutti al rispetto rigoroso delle indicazioni delle autorit, e un senso del dovere, una volont e una determinazione che tutti abbiamo, vale a dire la Cgil non chiude. Il sindacato continua a fare il proprio mestiere anche con i limiti e le difficolt legati allÕemergenza Coronavirus. Per questo ringraziamo di cuore le compagne e i compagni che tengono aperte le Camere del lavoro e gli uffici pi periferici, che continuano ad avviare pratiche e vertenze, ad ascoltare i lavoratori, a dare consigli. La Cgil sul territorio cÕ, anche in momento difficile come questoÓ.Tra le principali indicazioni organizzative quelle che riguardano il telelavoro. Il segretario confederale della Cgil ci informa di avere dato disposizione a tutte le strutture sindacali per attivare e incentivare il cosiddetto smartworking ovunque sia possibile. Questo comporta naturalmente Òuno sforzo tecnologico e unÕattenzione rigorosissima alle regole, come alla tutela dei dati sensibili, perch in ufficio cÕ una rete protetta da ricreare per chi lavora da casa, cos da rispettare le regole sulla privacy e mantenere inaccessibili i dati blindatiÓ.Nei casi in cui si continui con le attivit allÕinterno delle sedi della Cgil, sar necessario rispettare il vincolo di un metro di distanza tra le diverse postazioni, lavorando anche sul cambiamento di disposizione delle scrivanie, sui percorsi di accesso, sui turni di lavoro. ÒAnche le barriere di plexiglass tra le diverse postazioni sono una soluzione gi adottata in qualche Camera del lavoroÓ, aggiunge Baseotto, non dimenticando gli spazi comuni: Òlocali mensa, bar, spazi comuni, sale dÕattesa non devono essere piene, bisogna dare la precedenza a casi urgenti e non differibili, ricevendo una persona alla volta, ed essendo tutti molto ragionevoli nel rispettare le distanza sicurezza, questo anche perch chi lavora nel sindacato, a maggior ragione, deve essere dÕesempio, le discussioni le faremo dopo, adesso si rispettano le regole e si d sicurezza e tranquillit a chi si rivolge a noiÓ.Nella nota organizzativa della Cgil anche la sanificazione degli uffici per la quale il sindacato sta facendo accordi con le societ addette a questo genere di operazioni, assumendo tutte le misure indicate da chi si occupa di difesa della salute pubblica. Un impegno che, come sottolinea Baseotto, Òconduce la Cgil a confrontarsi con governo, regioni, comuni, associazioni di impresa perch con lo sforzo di tutti si garantisca a milioni di persone il loro posto di lavoro, con controlli sulla contrattazione e il rispetto delle misure di sicurezza, sullÕutilizzo di ferie, permessi, congedi, ammortizzatori sociali, tutto quanto serve per uscire positivamente da questa situazioneÓ.Il segretario confederale della Cgil lancia quindi uno sguardo al futuro, lÕauspicio quello che i tempi di assenza dai luoghi di lavoro siano brevi e che Òfinita lÕemergenza, questa esperienza insegni al Paese ad ascoltare di pi chi, come il sindacato, in tutti questi anni ha continuato a protestare e a dire in ogni maniera che continuare tagliare la sanit pubblica disastroso per la qualit di vita dei cittadini e anche la stessa economiaÓ. ÒOggi lo vediamo con la situazione emergenziale negli ospedali Ð conclude Baseotto -: investire in sanit pubblica una scelta di civilt e ce lo dovremo ricordare nei mesi e negli anni a venireÓ. di Simona Ciaramitaro da rassegna.it