La Legge di stabilit chiede nuovi e importanti sacrifici al sistema delle autonomie locali. Per Marco Filippeschi, Presidente di Legautonomie e sindaco di Pisa c’ grande preoccupazione ed occorre un tavolo di confronto su misure che evitino di scaricare sui Comuni gli oneri che derivano dal riequilibrio delle funzioni fra le istituzioni locali. Tuttavia per la prima volta sembrano esserci importanti novit e inversioni di tendenza, soprattutto sul versante degli investimenti, rese peraltro possibili proprio dal contributo di circa 2,5 miliardi che verranno dalla minore capacit di spesa degli enti locali e dai nuovi obblighi derivanti dall’armonizzazione dei sistemi contabili. Bene quindi l’allentamento dei vincoli del patto di stabilit interno e il ristoro, se ci sar , per le spese di giustizia anticipate dai comuni afferma Filippeschi, ma dobbiamo ancora una volta richiamare l’attenzione sulle persistenti difficolt a garantire le funzioni fondamentali, sul rischio di dissesto delle Province e su alcune criticit che riguardano l’intero assetto della finanza locale. Le Province rischiano di non fare i bilanci e scontano una evidente incongruenza tra risorse e funzioni assegnate dalla legge Delrio. Se poi si va verso un sistema di perequazione e di solidariet che sar tutto a carico dei Comuni, prosegue Filippeschi, allora bisogner necessariamente rafforzare le basi dell’autonomia finanziaria e fiscale, consolidare tutta l’imposizione immobiliare a favore dei comuni e fissare una volta per tutte le regole che la governano. Ne va della credibilit degli enti locali di fronte ai cittadini. Non si pu continuare ad approvare i bilanci a novembre e tutti noi abbiamo bisogno di certezze per poter programmare le nostre politiche di bilancio e garantire i servizi essenziali ai cittadini, conclude il presidente di Legautonomie. (ANSA)
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