Just Eat intenzionata ad assumere i rider, Nidil Cgil Firenze: “Una svolta, frutto delle mobilitazioni”

Just Eat intenzionata ad assumere i suoi ciclofattorini come lavoratori dipendenti. Lani (Nidil Cgil Firenze): “Una svolta, si apra un confronto”. Il rider Parigi: “Risultato storico delle nostre lotte”“Abbiamo deciso che dal 2021 i rider di Just Eat potranno essere lavoratori dipendenti, avendo più vantaggi e tutele, conservando la flessibilità e la possibilità di operare combinando studio e altre attività”: questo il contenuto della mail recapitata stamani da Just Eat ai suoi ciclofattorini. La mail prosegue richiamando al modello già attivo in molti paesi del gruppo (dopo la fusione arrivata pochi mesi fa tra la società olandese TakeAway e la britannica Just Eat) che prevederà l’introduzione di una paga oraria e la possibilità di contratti full time e part time.
Questa decisione arriva dopo mesi di lotte e alla vigilia del tavolo ministeriale convocato per mercoledì 11 novembre tra sindacato e società del food delivery e rende merito, per Nidil Cgil Firenze, alla battaglia per il riconoscimento di piene tutele per i ciclofattorini portata avanti dal sindacato in questi mesi, attraverso mobilitazioni, vertenze, ricorsi. Da ultimo, poche settimane fa, c’era stata proprio per l’azienda Just Eat nel territorio fiorentino l’elezione del primo rappresentante sindacale dei lavoratori con la partecipazione al voto di oltre il 90% dei rider.
“Un risultato storico frutto della nostra lotta: finalmente la società ha ascoltato la nostra voce e ci riconosce i diritti dei lavoratori”, dichiara Yiftalem Parigi, il rappresentante sindacale (della sigla Nidil Cgil) da poco eletto. “Questa decisione di Just Eat è una svolta per tutto il settore e auspichiamo che tutte le altre società del food delivery seguano questa direzione. Chiediamo a Just Eat di aprire da subito un confronto con il sindacato per realizzare questo importante obiettivo”, dice Ilaria Lani, segretaria generale di Nidil Cgil Firenze.

==============

Rider, Just Eat abbandonerà il cottimo
Just Eat ha annunciato, attraverso un’intervista al Corriere Economia in edicola lunedì, che dal 2021 abbandonerà il cottimo e offrirà ai suoi 3mila fattorini la possibilità di essere assunti come dipendenti.
In particolare, il gruppo estenderà all’Italia il modello “Scoober”, un meccanismo contrattuale che l’azienda utilizza già in alcuni paesi del nord Europa. Dopo un periodo di prova i rider vengono assunti, potendo così godere di ferie e malattie. Il salario è in parte fisso e in parte legato alle consegne e terrà comunque conto anche dei tempi morti in attesa degli ordini.
Una marcia indietro rispetto al contratto nazionale firmato in settembre ed entrato in vigore il 3 novembre tra Assodelivery, l’associazione delle piattaforme di cui fa parte anche Just Eat, e il solo sindacato Ugl, in cui si stabilisce la natura autonoma del lavoro dei fattorini. Il 20 ottobre infatti i fattorini si sono trovati nell’applicazione della piattaforma l’obbligo di accettare il contratto, pena l’esclusione dalle consegne: “Questa mattina – scrivevai il 20 ottobre Deliverance Project sulla sua pagina Facebook –   chi avrebbe dovuto lavorare per il turno di pranzo con Just Eat si è trovato davanti una spiacevole sorpresa: la firma del nuovo contratto o l’impossibilità di utilizzare l’applicazione. Per accedere all’app di Justeat è indispensabile, infatti, accettare nell’immediato le nuove condizioni contrattuali che saranno in vigore dal 2 Novembre. Nessuna alternativa. Il passaggio dell’accettazione è obbligatorio per accedere al turno.”
Mercoledì le piattaforme e i sindacati si incontreranno a Roma al vertice convocato dal Ministero, e la decisione di Just Eat influenzerà probabilmente il tavolo di trattativa.

Pulsante per tornare all'inizio