JSW Piombino: Venturi (Fiom) – Spera (Cgil): persi cinque mesi, la mobilitazione continua

“A cinque mesi dall’ultimo incontro e con 66 giorni di presidio ininterrotto da parte dei lavoratori della JSW di Piombino alle portinerie dello stabilimento, si è riunito il tavolo di confronto presso il Mise, convocato dalla Vice Ministra Alessandra Todde. Sull’esito dell’incontro, il nostro è un giudizio molto critico. Non solo non ci sono soluzioni ravvicinate per quanto riguarda l’ingresso di capitali pubblici e i relativi assetti societari, ma registriamo un significativo arretramento e ridimensionamento degli orizzonti industriali, degli impegni e dei vincoli per dare a Piombino una funzione strategica nella siderurgia italiana.
Se dovesse essere confermato un dimensionamento degli impianti ed, in particolare, di un forno elettrico con una capacità produttiva di 800.000 tonnellate/anno, sarebbe non solo impensabile di riassorbire i 1.800 lavoratori attualmente in forza a JSW, ma sarebbe definitivamente persa l’opportunità per il sito toscano di agganciare la risalita del mercato. Le responsabilità di Jindal sono gravi ed evidenti, così come i ritardi e le incertezze del Governo.
E ciò è tanto più incomprensibile e colpevole, se si pensa che esistono già oggi le potenzialità di nuove verticalizzazioni (Magona potrebbe assorbire 500/600mila tonnellate; linee specifiche di laminazione della vergella potrebbero rifornire Bekaert) ed altre rilevanti opportunità per la domanda di acciaio si potrebbero aprire con gli investimenti del PNRR, nel potenziamento delle infrastrutture, nello sviluppo della mobilità, in particolare su ferro, nello sviluppo delle energie rinnovabili.
Non ci sfugge la necessità di trovare per Piombino una risposta che non prescinda dagli assetti complessivi della siderurgia italiana (per primi abbiamo chiesto un tavolo ed un piano nazionale sulla siderurgia), ma nemmeno pensiamo che possa essere una soluzione di risulta e tantomeno dettata da equilibri e relazioni da cui il sindacato resta escluso.
Per queste ragioni non ci hanno convinto gli esiti dell’incontro che ripropongono uno schema classico in cui nei prossimi giorni si tornerà all’informalità delle relazioni e a riconvocare il tavolo tra qualche settimana. Noi abbiamo chiesto un tavolo permanente, abbiamo chiesto di condividere un piano industriale credibile, abbiamo chiesto di condizionare la stessa commessa di RFI a impegni e vincoli di JSW, da una parte, e ad un chiarimento definitivo sul ruolo del Governo nel settore siderurgico, dall’altra. Senza di ciò ci sembra inevitabile che la mobilitazione prosegua e trovi le forme che, di volta in volta, unitariamente e con il consenso dei lavoratori, decideremo”.

Lo dichiarano in una nota congiunta Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile siderurgia e Silvia Spera, Area Politiche Industriali per la Cgil nazionale
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Jsw: Todde; Piombino strategica, Governo pronto a rilancio Tavolo resta aperto, nuova convocazione a giugno

Si è svolto oggi in videoconferenza al Mise il tavolo JSW. All’incontro – presieduto dalla Viceministra Alessandra Todde – hanno partecipato l’azienda, il Ministero del Lavoro, la Regione Toscana, il sindaco di Piombino, Invitalia e le organizzazioni sindacali. “Ho preso in mano il dossier JSW non appena ricevute le deleghe e ho ritenuto opportuno interloquire con tutte le parti coinvolte perché da diversi mesi il tavolo non veniva convocato al Mise”, dichiara la Viceministra al Mise Alessandra Todde. “La visione industriale dell’azienda non è sufficientemente chiara e bisogna lavorare urgentemente su questo aspetto – ha aggiunto la viceministra -. Il governo non ha alcuna preclusione a supportare un progetto di rilancio per Piombino, a patto che sia un progetto utile per l’interesse nazionale e non c’è alcun dubbio che lo stabilimento di Piombino sia da considerare strategico per il Paese e per il territorio”. “Non dobbiamo assolutamente parlare di un intervento tattico sullo stabilimento industriale, ma dobbiamo lavorare in modo che il sito sia reso a tutti gli effetti competitivo senza illudere i lavoratori e tutto il territorio. L’azienda deve mettersi all’interno di un percorso di negoziazione rispetto agli strumenti che il Governo può mettere a disposizione, perché questa non è una vertenza semplice. Sono convinta che da questa operazione di rilancio si debba riuscire a servire l’interesse nazionale e non solo quello dell’azienda. Mantengo aperto il tavolo, in modo che le varie interlocuzioni tra le parti proseguano. Riconvocherò il tavolo entra i primi di giugno” ha concluso la Viceministra Todde. (ANSA).

 
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