Per l’acciaio a Piombino (Livorno), in particolare per lo stabilimento Jsw Steel Italy, le cose procedono a rilento. E’ vero che siamo partiti da una chiusura stabilimento e a una situazione di leggera ripresa produttiva, che per doveva essere accompagnata da investimenti su forni elettrici. Ma a distanza di un anno, dei forni elettrici non si vede l’ombra. Lo ha detto Rocco Palombella, segretario generale Uilm, stamani facendo a Piombino il punto della situazione coi cronisti sugli investimenti previsti del gruppo indiano Jindal nello stabilimento ex Aferpi. Lo stabilimento – ha spiegato Palombella – funziona su semi-prodotti importati dall’estero e questo non pu significare la solidit e il rilancio dello stabilimento il quale non ha il suo il prodotto di base. Soprattutto in siderurgia, l’acciaio va prodotto dallo stabilimento, che poi lo rilavora. Quindi, ha riepilogato Palombella, siamo di fronte a una leggera soddisfazione perch gli impianti si sono riavviati, ma siamo preoccupati perch gli investimenti non partono, non c’ un’idea precisa da parte del Governo, per esempio sul costo dell’energia. Per questo non pu costituire un alibi per chi ha assunto la propriet . Le maestranze e il prodotto delle rotaie che un mercato remunerativo sono tra i punti di forza dell’acciaieria di Jsw Steel Italy, ha osservato Palombella ma noi dobbiamo incalzare il Governo ed evitare di essere inseriti in un contesto di multinazionali che utilizzano l’Italia e il mercato momentaneamente e poi nel loro scacchiere hanno una prospettiva mondiale per cui se in questo momento l’Italia profittevole rimangono in Italia, ma nel momento che non lo pi vanno via. La certezza per far rimanere qui le multinazionali – ha concluso – che ci siano investimenti sugli impianti, sulla sicurezza, sul risanamento ambientale dei siti siderurgici. Bisogna come organizzazione sindacale incalzare il Governo e lo stesso Jindal, anche con l’obiettivo di avere acciaio ‘pulito’.(ANSA).
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