Ius soli: appello dei docenti, subito la legge, bimbi uguali Si d cos parit di diritti e doveri
Noi insegnanti guardiamo negli occhi tutti i giorni gli oltre 800.000 bambini e ragazzi figli di immigrati che, pur frequentando le scuole con i compagni italiani, non sono cittadini come loro. Se nati qui, dovranno attendere fino a 18 anni senza nemmeno avere la certezza di diventarci, se arrivati qui da piccoli (e sono poco meno della met ) non avranno attualmente la possibilit di godere di uguali diritti nel nostro paese. Ci troviamo cos nella condizione paradossale di doverli educare alla cittadinanza e costituzione, seguendo le Indicazioni nazionali per il curricolo – che sono legge dello stato – sapendo bene che molti di loro non avranno n cittadinanza n diritto di voto. Questo stato di cose intollerabile. Inizia con queste frasi l’appello lanciato dal maestro Franco Lorenzoni e dallo scrittore e professore Eraldo Affinati, insieme ai rappresentanti delle pi significative associazioni di insegnanti, perch venga approvata la legge sullo Ius soli. Una petizione che – pubblicata oggi da La Repubblica.it – a fine mese verr consegnata ai presidenti dal Parlamento Laura Boldrini e Pietro Grasso perch al pi presto sia approvata la legge attualmente in discussione al Parlamento. Gli organizzatori dell’iniziativa si impegnano inoltre a raccogliere il numero pi alto possibile di adesioni e di organizzare, dal 3 ottobre al 3 novembre, un mese di mobilitazione per affrontare il tema nelle scuole con le pi diverse iniziative. Crediamo infatti – concludono – che lo ius soli e lo ius culturae, al di l di ogni credo o appartenenza politica, sia condizione necessaria per dare coerenza a una educazione che, seguendo i dettati della nostra Costituzione, riconosca parit di doveri e diritti a tutti gli esseri umani. (ANSA).