Istat:La pressione fiscale aumentata al 38%. Consumi fermi, aumenta il risparmio
Nel primo trimestre 2019 l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al pil stato pari al 4,1% dal 4,2% dello stesso trimestre del 2018. La pressione fiscale aumentata al 38%. La maggior ricchezza viene destinata al risparmio e i consumi sono pressoch fermiNel primo trimestre di quest’anno, ha segnalato oggi l’Istat, l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al pil stato pari al 4,1%, registrando quindi solo un lieve miglioramento rispetto al 4,2% dello stesso trimestre del 2018. Il dato sul deficit nel primo trimestre tradizionalmente alto, ma tende a contrarsi nel corso dell’anno grazie alle entrate fiscali.L’Istat ha rivisto il dato sul deficitpil del quarto trimestre 2018 portandolo all’1,7%, ma ha confermato per l’intero 2018 la stima del 2,1% diffusa il 9 aprile scorso.Al contempo, l’incidenza del deficit del conto delle amministrazioni pubbliche sul pil, ha sottolineato l’Istituto di statistica, scesa lievemente rispetto al primo trimestre del 2018, in corrispondenza di una dinamica delle uscite di poco inferiore a quella delle entrate, con incrementi, rispettivamente, dell’1,4% e dell’1,6%. Il saldo corrente delle AP stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul pil dell’1,6% (-1,5% nel primo trimestre del 2018), ha aggiunto l’Istat.Pi in dettaglio, le uscite totali nel primo trimestre sono cresciute dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2018 e la loro incidenza sul pil (pari al 46,4%) aumentata in termini tendenziali di 0,3 punti percentuali. Le uscite correnti hanno registrato un aumento tendenziale dell’1,7%, mentre le uscite in conto capitale sono diminuite del 4,5%.Inoltre, le entrate totali sono aumentate in termini tendenziali dell’1,6% e la loro incidenza sul pil stata del 42,3%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2018. Le entrate correnti hanno segnato, in termini tendenziali, un aumento dell’1,6% Si vista, invece, una riduzione delle entrate in conto capitale dell’8,5%.Dato negativo la pressione fiscale che nel primo trimestre dell’anno risultata pari al 38%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta del dato pi alto dal 2015. La maggior ricchezza viene destinata al risparmio, come attesta il reddito disponibile delle famiglie nel primo trimestre dell’anno, aumentato dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti in termini nominali solo dello 0,2%.Di conseguenza, ha rilevato l’Istat, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici stata pari all’8,4%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. A fronte di una variazione nulla del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie anch’esso cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,9%.Il reddito disponibile delle famiglie, ha aggiunto l’Istat, ha segnato, dopo i due cali consecutivi dei trimestri precedenti, un marcato recupero che, grazie alla frenata dell’inflazione, si trasferito direttamente in crescita del potere d’acquisto. La risalita del reddito si tradotta in misura molto limitata in maggiori consumi, mentre aumentata la propensione al risparmio.Infine, la quota di profitto delle societ non finanziarie nel primo trimestre scesa di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente portandosi al 40,7%. In termini congiunturali, il calo di questo indicatore il risultato di una flessione dell’1% del risultato lordo di gestione e di una crescita dello 0,6% del valore aggiunto. Quanto al tasso di investimento delle societ non finanziarie nel primo trimestre stato pari al 21,1%, in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, a fronte di una contrazione degli investimenti fissi lordi dell’1,4%. (Fonte milanofinanza.it)ÿ