Il disagio, stabile nel 2014, riguarda in totale di 4,1 milioni di persone. Soffrono di pi l’area rurale del Sud e quella metropolitana del Nord. Consumatori: La svolta sbandierata dal governo non c’, serve un piano straordinario del lavoro Un milione e mezzo di famiglie risulta in condizione di povert assoluta, per un totale di 4,1 milioni di persone (6,8% dell’intera popolazione). Lo rileva l’Istat nell’indagine sulla spesa delle famiglie sottolineando che, dopo due anni di crescita, nel 2014 l’incidenza rimasta stabile, cos come stabile l’intensit della povert (che indica quanto la spesa mensile mediamente al di sotto della linea di povert , ovvero ‘quanto poveri sono i poveri’).Se l’indigenza nei piccoli comuni del Mezzogiorno quasi doppia rispetto a quella rilevata nelle aree metropolitane (9,2% contro 5,8%), al Nord i valori pi elevati si registrano invece nelle aree metropolitane (7,4% contro 3,9%). Si profilano quindi due diverse dimensioni del disagio: quella rurale del meridione e quella metropolitana delle regioni settentrionali.La povert assoluta decisamente elevata tra le famiglie con stranieri (12,9% per le famiglie miste, 23,4% per quelle con tutti componenti stranieri) e sostanzialmente stabile nel confronto temporale, a differenza del leggero miglioramento riscontrato per le famiglie di soli italiani (l’incidenza passa dal 5,1 al 4,3%).?Incredibile il divario Nord-Sud: nel Mezzogiono l’indicatore registra una percentuale pari a oltre il doppio. Una grave spaccatura che si rispecchia nei dati sulla disoccupazione. Alla luce di questi dati chiaro che la svolta di cui parla il governo deve ancora avvenire. Ma soprattutto deve avvenire in fretta?. Cos commentano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.?Guardando i dati – aggiungono – evidente che ci troviamo ancora in una situazione di emergenza, frutto delle politiche di austerit che tanti danni hanno provocato specialmente sul fronte della capacit di acquisto delle famiglie e della domanda interna?. ? dunque ?indispensabile – concludono – rimettere in moto il mercato occupazionale attraverso l’avvio di un piano straordinario per il lavoro?. da rassegna.itIstat: Bottalico (Acli), povert stabile nella sua gravit Dopo aver toccato livelli record negli scorsi anni, l’incidenza della povert assoluta si mantiene stabile nella sua gravit . Cos commenta Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, il Report Istat sulla povert . I dati Istat relativi al 2014 confermano che la povert assoluta dall’inizio della crisi pi che raddoppiata, spiega Bottalico. Questo 6,8% della popolazione residente significa 4 milioni e 102 mila persone in povert assoluta, una percentuale pi che raddoppiata rispetto al 3,1% del 2007. Sostanzialmente la povert rimane ai livelli record dello scorso anno: l’Istat stesso lo riconosce affermando che il raffronto con l’anno precedente, il 2013, ‘non pu essere considerato diverso da zero’. Il Paese non si pu dunque permettere di abbassare la guardia rispetto ad un fenomeno sociale che mantiene delle dimensioni enormi. Inoltre, aggiunge il presidente delle Acli, bisogna prestare molta attenzione a quanto succede sui territori perch l’incidenza della povert varia molto. Cos avviene che nei piccoli comuni del Mezzogiorno la povert assoluta rimane quasi doppia rispetto a quella rilevata nelle aree metropolitane. Mentre al Nord accade il contrario: la povert assoluta pi elevata nelle aree metropolitane (7,4%) rispetto ai comuni della provincia. Dobbiamo agire per evitare che continuino a crescere le sperequazioni tra le aree forti e quelle deboli del Paese. Per tali ragioni questi dati Istat dimostrano che quanto mai urgente un piano nazionale contro la povert assoluta che deve essere basato non solo su sufficienti risorse finanziarie ma anche sull’attivazione di una rete di solidariet che coinvolga gli Enti Locali, le comunit , la societ civile, capace di cogliere le necessit diverse dei territori. In questa logica – conclude – si colloca il Reddito di inclusione sociale proposto dall’Alleanza contro la povert . Chiediamo al Governo che sin dalla prossima legge di stabilit si preveda un intervento strutturale per la lotta alla povert che rimane una priorit per il Paese.(ANSA).Istat: Cgil, povert troppo alta, subito Piano di contrasto Lamonica, Il governo non gioisca ma intervengaSulla povert la notizia che in Italia rimane una fascia molto estesa di persone in grande sofferenza, maggiormente concentrate nel Mezzogiorno e di cui oltre un milione sono minori. L’indice si stabilizza ma, comunque, i numeri dicono che i poveri sono il doppio di quanti erano all’inizio della crisi: il governo non gioisca ma intervenga. Cos Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, commenta i dati diffusi oggi dall’Istat. Sulla povert assoluta, che riguarda famiglie e persone in grave deprivazione materiale – continua Lamonica – urgente e necessario intervenire con una misura di sostegno al reddito e di rilancio dei servizi sociali sui diversi aspetti della condizione che bisogna affrontare: istruzione, casa, salute, formazione, lavoro. Per la dirigente sindacale le sperimentazioni in atto, come social card e SIA, non hanno sortito alcun effetto, sono frammentarie e di piccola entit e quindi inefficaci. Peraltro – sottolinea – il loro allargamento alle regioni del Mezzogiorno, deciso nel 2013, non ancora partito, e non un euro stato speso. La segretaria confederale si rivolge poi all’esecutivo: Chiediamo al governo un vero Piano Nazionale che si ponga l’obiettivo del superamento della povert assoluta, che sia effettivamente universale ed implementato anche con un rilancio delle politiche sociali di cui c’ straordinaria necessit . La povert relativa, effetto di un processo di impoverimento e di svalutazione del lavoro, va fronteggiata – spiega – con scelte di politica economica che invertano tale tendenza: occorre affrontare con politiche di investimento il tema della creazione di lavoro e dare risposte vere alla disoccupazione di massa e alla precariet . C’ poco da gioire: una realt sociale con questi numeri del disagio, oltre 4 milioni di poveri assoluti e quasi 8 milioni in povert relativa, non si pu affrontare con nuove dosi della stessa medicina che l’ha provocata. ? necessario – conclude Lamonica – riportare al centro il lavoro e la sua tutela, e rafforzare il welfare.(ANSA).
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