Istat: scambi commerciali con l’estero, ad aprile contrazione peggiore da nascita mercato unico europeo

Ad aprile, la caduta della domanda estera e le misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 in Italia e nei principali paesi partner determinano una contrazione, sia congiunturale sia tendenziale, degli scambi commerciali con l’estero, di entitˆ mai registrata dalla nascita, nel 1993, del mercato unico europeo. Lo rileva l’Istat che registra una netta contrazione congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, molto pi intensa per le esportazioni (-34,9%) che per le importazioni (- 18,5%)”.La marcata flessione su base mensile dell’export  dovuta al forte calo delle vendite sia verso i mercati extra Ue (- 37,3%) sia, in misura relativamente meno accentuata, verso l’area Ue (- 32,7%). Nel trimestre febbraio-aprile 2020, rispetto al precedente, si rileva una diminuzione del – 18,9% per le esportazioni e del -18,3% per le importazioni.Ad aprile 2020 la flessione su base annua dell’export  pari a – 41,6% e coinvolge sia l’area extra Ue (- 44%), in misura pi ampia, sia l’area Ue (- 39,4%). La flessione dell’import (- 33,7%)  marcata per entrambi i mercati: gli acquisti dall’area Ue diminuiscono del -34,6% e quelli dai paesi extra Ue del – 32,5%.”Il crollo delle vendite sui mercati esteri di macchinari, metalli e mezzi di trasporto spiega la metˆ della flessione tendenziale dell’export; il calo degli acquisti di autoveicoli e petrolio un terzo della discesa dell’import. Ad aprile il saldo commerciale diventa negativo”, commenta l’Istituto.Tra i settori che contribuiscono in misura maggiore alla flessione tendenziale dell’export si segnalano macchinari e apparecchi n.c.a (- 50,9%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (- 38,9%), altri mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (- 66,8%), autoveicoli (- 86,1%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (- 79,1%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (- 71,9%).In aumento soltanto le esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+ 16,7%). Su base annua, i paesi che contribuiscono maggiormente alla caduta dell’export sono Francia (- 45,9%), Germania (- 34,3%), Stati Uniti (- 43,4%), Svizzera (- 44,0%), Spagna (- 46,1%) e Regno Unito (- 40,8%).Nei primi quattro mesi del 2020 la flessione tendenziale dell’export (- 11,8%)  dovuta in particolare al calo delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (- 20,2%), autoveicoli (- 31,0%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (- 12,2%).”

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