Istat, Paese compatto contro la pandemia. Report dalla Fase 1

Un Paese compatto contro il Covid-19 nella Fase 1 di lotta alla pandemia. E’ il quadro che emerge dal report dell’Istat Reazione dei cittadini al lockdown”, indagine condotta nella Fase 1 dell’emergenza Covid-19 ovvero nel periodo dal 5 al 21 aprile 2020.Tre cittadini su quattro hanno usato parole di significato positivo per descrivere il clima familiare vissuto nella Fase 1 dell’emergenza Covid-19.Alta la fiducia espressa verso il personale medico e paramedico del Servizio Sanitario Nazionale con un punteggio medio pari a 9 (in una scala da 0 a 10) e verso la Protezione civile (8,7).Il 91,2% dei cittadini ha considerato utili le regole imposte per contrastare l’evoluzione della pandemia. L’89,5% ha percepito come “chiare” le indicazioni su come comportarsi per contenere il contagio.Nel corso della Fase 1, l’89,8% dei cittadini ha pensato che la situazione emergenziale si sarebbe risolta. Tuttavia, solo il 10%  apparso pienamente ottimista e confidente in una rapida soluzione. La posizione prevalentemente espressa si potrebbe definire di cauto ottimismo, visto che il 79,2% dei cittadini ha dichiarato che la situazione si sarebbe risolta ma ci sarebbe voluto del tempo.Solo il 6,4% ha ritenuto che il Paese non fosse adeguatamente attrezzato per risolvere la situazione mentre il 3,8% non ha espresso un’opinione in merito. Ha manifestato fiducia in una rapida soluzione della situazione il 12-13% della popolazione con meno di 65 anni a fronte del 5,5% degli ultrasessantacinquenni.Tra questi  pi diffuso un atteggiamento prudenziale:  infatti particolarmente elevata la quota di quanti esprimono un cauto ottimismo, si tratta dell’83,8% a fronte di valori, sempre molto elevati, ma leggermente pi bassi nelle altre classi di etˆ, in particolare fino a 54 anni (circa il 76%).Anche a livello territoriale emergono delle differenze. La maggiore esposizione al rischio di contagio proprio della zona rossa ha indotto i suoi residenti a una maggiore cautela: nell’84,3% dei casi ipotizzano un’evoluzione positiva della situazione solo nel lungo periodo contro il 76,1% delle altre regioni del Centro Nord e il 75% del Mezzogiorno.E.G. da ildiariodellavoro.it”

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