ISTAT: NEL 2009 REDDITO DISPONIBILE FAMIGLIE -2,6%, CALANO CONSUMI

Nel 2009 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in termini correnti e’ diminuito del 2,6 cento rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dai dati presentati dall’Istat sui conti economici nazionali per settore istituzionali. Considerando la sottostante variazione dei prezzi, il potere d’acquisto ha subito una flessione del 2,5 per cento, proseguendo la tendenza alla diminuzione iniziata gia’ nel 2008 (-0,9 per cento). Anche la spesa per consumi finali delle famiglie ha presentato una variazione negativa sia in termini nominali (-1,9 per cento), sia in quantita’ (-1,8 per cento, dopo la riduzione dello 0,8 per cento registrato nel 2008).Se nel reddito disponibile delle famiglie si considera anche il valore dei beni e dei servizi individuali che ricevono a titolo gratuito dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni sociali private al servizio delle famiglie (ISP), ossia le prestazioni sociali in natura e i trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita, si osserva come il reddito disponibile cosi’ corretto mostri nel 2009 una dinamica meno sfavorevole, diminuendo solo dell’1,8 per cento: il sostegno al reddito operato attraverso i trasferimenti sociali in natura, infatti, e’ aumentato del 2,6 per cento, meno del 2008 (+3,8 per cento), ma in misura comunque sufficiente a contenere la contrazione delle risorse effettivamente a disposizione delle famiglie. Nonostante il forte contenimento dei consumi, prosegue l’Istat, le famiglie non sono state in grado di mantenere invariata la loro capacita’ di risparmio: la maggiore flessione del reddito disponibile ha determinato una riduzione della propensione al risparmio, che si e’ assottigliata nel 2009 di ulteriori 0,7 punti percentuali giungendo all’11,1 per cento, il valore piu’ basso registrato dall’inizio degli anni Novanta.La riduzione del reddito disponibile delle famiglie nel 2009 trae origine dalla forte contrazione del loro reddito primario, che esprime la remunerazione dei diversi fattori produttivi offerti dalle famiglie. Il reddito primario nel 2009 si e’ ridotto del 4,2 per cento dopo un modesto incremento del 2,6 per cento segnato l’anno precedente.Tranne il risultato lordo di gestione, rimasto invariato rispetto all’anno precedente, tutte le componenti del reddito primario hanno registrato una battuta d’arresto: gli effetti della crisi si sono manifestati con la loro massima intensita’ nella forte caduta dei redditi da capitale netti (-32,0 per cento), derivante sia dal ridimensionamento degli interessi netti (-43,6 per cento), sia dalla dinamica negativa dei dividendi percepiti dalle famiglie, che nel 2009 si sono ulteriormente ridotti del 30,3 per cento, dopo la caduta del 16,6 per cento gia’ registrata l’anno precedente. ASCA

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