ISTAT: FAMMONI (CGIL), PAESE FERMO. COLPITO PESANTEMENTE LAVORO

I dati Istat sono la fotografia di un paese fermo, con una crescita del tutto insufficiente e una poverta’ in aumento, ed evidenziano come nodo strategico le gravi condizioni del lavoro come punto centrale per il paese. E’ il commento del segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, sui temi del lavoro rilevati dal rapporto annuale dell’Istat.La crisi – rileva dirigente sindacale – il colpisce pesantemente l’occupazione. Mancano ancora 500 mila occupati rispetto ai dati del 2008, divisi fra Nord e Sud del paese e nel Mezzogiorno questo significa accentuare il fenomeno della desertificazione produttiva. La Cig resta altissima e i dati dicono non solo che il 20% non ritorna al lavoro ma che un quarto di questi lavoratori e’ gia’ in cassa integrazione da due anni: il che significa non solo vivere per un lungo periodo con circa 700 euro al mese ma rischiare nel 2011 un rialzo delle percentuali di non ritorno al lavoro se continua il trend di mancata crescita.Per Fammoni in questo difficile contesto e’ drammatica la situazione dei giovani, ed emerge in modo inconfutabile, il fallimento delle politiche del governo e l’incapacita’ di affrontare i veri nodi strutturali del paese. L’Istat certifica che siamo arretrati di molti anni e che il lavoro, la sua quantita’ e qualita’ sono l’elemento essenziale per uscire dalla crisi.ASCA

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