Istat, ad aprile l’export extra Ue scende del 44,2%

Ad aprile, il peggioramento delle condizioni della domanda internazionale e le misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19 adottate in Italia e nei principali paesi partner, determinano un’eccezionale contrazione dell’export verso i paesi extra Ue (- 44,2). Alla caduta tendenziale dell’export – la pi ampia registrata dalla nascita del mercato unico europeo nel 1993 – contribuisce per 20 punti percentuali la netta riduzione delle vendite di beni strumentali. Lo ha reso noto l’Istat.In deciso calo anche l’import (- 32,7%), alla cui flessione tendenziale contribuisce maggiormente la diminuzione degli acquisti di energia e beni intermedi (rispettivamente per 15 e 8 punti percentuali).Ad aprile 2020 si stima, per l’intescambio commerciale con i paesi extra Ue27, una netta riduzione congiunturale per le esportazioni (- 37,6%) e, in misura meno ampia, per le importazioni (- 12,7%).La marcata contrazione su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie ed  particolarmente accentuata per beni di consumo durevoli (- 77,0%) e beni strumentali (- 45,6%). Dal lato del’import, si rilevano ampie flessioni congiunturali per energia (- 36,3%), beni di consumo durevoli (- 26,7%) e beni strumentali (- 19,9%); in aumento soltanto i beni di consumo non durevoli (+ 5,7%).Nel trimestre febbraio-aprile 2020, la dinamica congiunturale dell’export  negativa (- 20,1%) e sintesi di flessioni che interessano tutti i raggruppamenti, le piu marcate per beni di consumo durevoli (- 37,5%) ed energia (- 28,9%). Nello stesso periodo, anche per le importazioni, il calo congiunturale (- 18,1%) coinvolge tutti i raggruppamenti ed  pi ampio per energia (- 33,6%) e beni di consumo durevoli (- 28,6%).Ad aprile 2020, l’export  in netto calo anche su base annua (- 44,2%). La caduta  generalizzata e pi ampia per beni di consumo durevoli (- 83,5%) e beni strumentali (- 56,4%). Anche l’import segna una netta flessione tendenziale (- 32,7%), con forti cali per quasi tutti i raggruppamenti, i pi ampi per energia (- 59,4%) e beni di consumo durevoli (- 56,8%). Solo gli acquisti di beni di consumo non durevoli risultano in aumento (+ 4,3%).La stima del saldo commerciale ad aprile 2020  pari a -148 milioni (era + 2.928 milioni ad aprile 2019). Diminuisce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da + 6.354 milioni per aprile 2019 a + 1.179 milioni per aprile 2020).Ad aprile 2020 l’export verso paesi Asean (- 47,8%), Turchia (- 47,6%), paesi Mercosur (- 45,6%), paesi Opec (- 44,9%), Svizzera (- 44,0%) e Stati Uniti (- 43,4%),  in forte calo su base annua.Gli acquisti da Turchia (- 65,4%), paesi Opec (- 54,7%), Russia (- 45,4%) e India (- 44,2%) registrano flessioni tendenziali molto pi ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue27.Ad aprile 2020, per l’area extra Ue, al netto del Regno Unito, si stima che l’export diminuisca del 37,5% su base mensile e del 44,3% su base annua. Anche l’import registra ampie flessioni sia sul mese (- 12,6%) sia sull’anno (- 32,2%). Il saldo commerciale  negativo e pari a – 741 milioni (+ 1.879 milioni ad aprile 2019). da ildiariodellavoro.it

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