Istat: 2,7 milioni di anziani in forte difficoltà. Per cure e attività quotidiane e 1,2 milioni senza alcun aiuto

Preoccupa la situazione per le persone anziane in Italia – nella classe di età 75 e più – per la mancanza di supporto sociale, del bisogno di sostegno, delle sfavorevoli condizioni abitative, delle difficili condizioni economiche: lo rileva l’Istat nel rapporto su ‘Gli anziani e la loro domanda sociale e sanitaria’. Lo studio evidenzia che su una popolazione di riferimento di circa 6,9 milioni di over 75, oltre 2,7 milioni di individui presentano gravi difficoltà motorie, comorbilità, compromissioni dell’autonomia nelle attività quotidiane di cura della persona. Tra questi 1,2 mln non possono contare su un aiuto adeguato. (ANSA)
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Istat: in Italia 100mila anziani poveri, senza aiuto e cure ‘Spesso alle prese anche con problemi motori’
Sono circa 100mila gli anziani soli in Italia, poveri in risorse sociali e relazionali, senza alcun aiuto, con problemi motori, con gravi limitazioni nelle attività di cura e strumentali della vita quotidiana, che si collocano nella fascia più bassa della distribuzione dei redditi, dunque, prossimi candidati ad affollare ospedali, RSA e case di riposo. E’ quanto emerge dallo studio dell’Istat ‘Gli anziani e la loro domanda sociale e sanitaria. Rapporto Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana’. “Sostenerli in tutti i modi nelle loro abitazioni, – avvertono gli autori dello studio – anche attraverso un robusto supporto sociale ed economico, consentirà di rispondere agli effettivi bisogni di questi anziani, a garanzia del diritto pienamente esigibile all’assistenza, secondo il principio dell’equità sociale”.
Nel complesso, informa ancora l’Istat, circa 1,3 milioni di over 75, su un totale di circa 6,9 milioni, pari al 18,8%, dichiarano di non ricevere aiuto adeguato in relazione ai bisogni della vita quotidiana e alle necessità di tutti i giorni. Più grave appare il bisogno di coloro che sono completamente soli, ben 638.913 individui, o che vivono con conviventi anziani (372.735), per un totale complessivo di oltre un milione di persone (14,7%), che vivono in abitazione da soli o molto spesso con un coniuge comunque anziano e percepiscono la mancanza di un adeguato supporto. (ANSA).
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Istat: 80% anziani ha almeno tre patologie croniche
La popolazione anziana in Italia esprime una forte domanda sanitaria: l’80% soffre di almeno 3 patologie croniche, un 80% ha gravi limitazioni motorie e almeno un terzo presenta severe compromissioni delle attività di cura personale e/o strumentali della vita quotidiana. Lo rende noto l’Istat nel rapporto ‘Gli anziani e la loro domanda sociale e sanitaria’. (ANSA).
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IL COMUNICATO ISTAT
Gli anziani e la loro domanda sociale e sanitaria

L’Istat e la Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana, istituita presso il Ministero della Salute e presieduta da Mons. Vincenzo Paglia, hanno avviato una collaborazione per esplorare le condizioni di fragilità e ladomanda di assistenza sociale e sanitaria espressa dalle persone con almeno 75 anni.
L’esigenza di approfondire l’analisi dei bisogni relativi a questa fascia di età nasce dalle criticità emerse nel corso della recente crisi sanitaria, particolarmente nelle strutture residenziali, e dall’obiettivo di costruire una solida base conoscitiva per garantire adeguate forme di assistenza e servizi territoriali agli anziani.
Il presente Rapporto trae spunto dalle analisi dei dati dell’Indagine campionaria europea sulle condizioni di salute condotte nell’ambito di una collaborazione tra la Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana istituita presso il Ministero della Salute e l’Istat.
La valutazione della domanda di assistenza sociale e sanitaria rappresenta il cuore di una programmazione ragionata dei servizi territoriali. Alcune variabili associate a una maggiore domanda di assistenza sono note, in particolare la compromissione delle capacità funzionali (intese come la capacità di svolgere autonomamente le attività della vita quotidiana), la mancanza di supporto sociale e, quindi, la percezione di non avere il sostegno di cui si ha necessità, le difficoltà economiche che impediscono di “acquistare” il sostegno di cui si ha bisogno quando esso manca.
Si deve considerare che l’approccio programmatorio è stato raramente portato a sistema nel nostro Paese. D’altra parte, la domanda assistenziale, con le sue caratteristiche multidimensionali, costituisce una base di partenza obbligata e rappresentativa delle difficoltà quotidiane nelle quali si dibattono tanti anziani e le loro famiglie. La prospettiva spesso usata è stata solo quella della compromissione delle capacità funzionali, talvolta associate alla patologia di base, senza considerare anche le relazioni con le dimensioni socio-economiche.
Tale approccio si basa sull’idea che chi ha necessità di aiuto arriva prima o poi ai servizi, ma non tiene conto dei tempi con i quali si riesce ad accedere ai servizi (spesso quando compromissioni e danni potenzialmente prevenibili e reversibili non lo sono più), né del fatto che una parte di popolazione ai servizi non arriva affatto perché la situazione è ormai degenerata. Si tralascia in questa sede il tema dell’equità dell’erogazione che spesso non tiene conto delle risorse disponibili da parte dell’interessato e di eventuali difficoltà aggiuntive legate a condizioni di isolamento sociale o povertà economica.
La prima prospettiva in cui si colloca la presente analisi è la ricerca dei più bisognosi tra gli over 75, essendo noto che la domanda assistenziale cresce di tre o quattro volte, rispetto al totale della popolazione, una volta superata questa soglia di età. In seguito, l’analisi si fonda sul cumulo di sfavorevoli condizioni economiche, sociali, abitative, con la compromissione delle capacità funzionali e di altri indicatori di salute. Le sottopopolazioni via via individuate sono quelle che con la massima urgenza richiedono interventi, pena l’esplosione della relativa domanda sanitaria sotto forma di accessi ai Dipartimenti di Emergenza, ricoveri ospedalieri, ricorso a farmaci e visite, accesso alle RSA (Residenze sanitarie assistenziali) e avvio di altri processi di istituzionalizzazione.
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Rapporto_commissione_anziani

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