Insulti razzisti a netturbino a Pisa. Lui, Costretto a lasciare zona intervento’. La solidariet di Fiom”
La spazzatrice meccanica si rotta per un guasto, c’ stato un ritardo di alcune decine di minuti prima che intervenisse un altro mezzo ma nel frattempo il netturbino, originario del Senegal, che manovrava l’apparato stato insultato con insulti razzisti da due commercianti in strada. E’ successo, secondo quanto riporta il quotidiano Il Tirreno, in piazza Sant’Omobono a Pisa e destinatario delle offese un operatore ecologico della societ Avr. E’ un cinquantenne, padre di tre figli, che a Pisa abita dal 1996. Secondo la ricostruzione del giornale, i due esercenti non si sarebbero limitati a un reclamo per il temporaneo disservizio, inconveniente superato con attivit manuale, ma lo avrebbero insultato con epiteti ripetuti pi volte. Ho provato a spiegare le ragioni di quel ritardo invitandoli alla calma ma non bastato – ha detto lo stesso netturbino, Kebe Bassirou – Sono stato costretto a lasciare la piazza per non peggiorare la situazione e, su indicazione del responsabile, a cambiare la zona dell’intervento”. Secondo fonti sindacali non la prima volta che a Pisa accadono episodi dove insulti razzisti vengono rivolti a operatori di colore dei servizi pubblici. L’uomo ha ricevuto la solidariet dei colleghi e di molte altre persone.(ANSA).Piena solidariet al lavoratore Kebe Bassirou di PisaApprendiamo dalla stampa che un lavoratore mentre eseguiva il servizio di spazzamento manuale in piazza SantÕOmobono a Pisa, stato costretto ad abbandonare il servizio a seguito di insulti e attacchi personali razzisti da parte di due commercianti. gravissimo che un lavoratore venga insultato cos pesantemente, umiliato e denigrato.Esprimiamo piena solidariet a Kebe.La nostra civilt democratica non sorta dal nulla, i diritti ed il rispetto di ogni essere umano e dei lavoratori sono legati ai doveri di solidariet.La cultura dellÕodio ha gi prodotto tragedie nel corso del 900, odio contro chi diverso per razza, religione, cultura, opinione.Un odio talmente diffuso che ha giustificato poi qualsiasi azione, che ha portato a distruggere la libert e la democrazia, in un momento in cui si pensava che comprimerle avrebbe portato maggiore progresso.Siamo in una fase delicata, chi sta arretrando nelle condizioni materiali, invece di prendersela con chi glieli ha rubati, se la prende con i pi deboli, che spesso sono stranieri e che sono sentiti come una minaccia.Bisogna ribellarsi sempre alle ingiustizie ogni qual volta ci troviamo di fronte a situazioni che umiliano perfino la nostra coscienza, cos come abbiamo lÕobbligo di protestare in nome della libert e della democrazia, che tanti sacrifici cost ai nostri padri e che costituisce ancora oggi la pi seria garanzia di progresso civile.Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana”