Infortuni: Toscana Gen-Ago 2021, I numeri della strage. In crescita denunce infortunio e malattie professionali

Open data Inail. Nei primi 8 mesi del 2021 si registra una crescita significativa delle denunce di infortunio e un leggerissimo calo di quelle con esito mortale. Crescono significativamente le denunce delle malattie professionali.

Le denunce di infortunio nel periodo Gennaio-Agosto 2021, secondo Open Data Inail, sono state 27.445 (+ 3.010 sullo stesso periodo 2020)
La provincia con più denunce Firenze (7.506), quella con meno Prato (1.376).
La classe d’età con più denunce quella 50-54 anni con 3.827 denunce e sono state ben 91 quelle presentata dagli over 75.
Gli infortuni con esito mortale sono stati 37 (28 occasione lavoro e 9 in itinere) a fronte dei 39 degli stessi primi 8 mesi dello scorso anno.
Le provincia con più morti Firenze (7) e quelle con meno Arezzo e Grosseto (2).
Dei 37 incidenti mortali 6 sono di donne (3 in itinere) e 31 di uomini (6 in itinere).
La fascia d’età con più morti quella 55-59 anni con 7 vittime, sono stati 5 gli incidenti mortali di giovanissimi, fascia età 20-34 anni.

Sono state invece 5.556 le denunce in Toscana di malattie professionali nei primi 8 mesi dell’anno (+1.310 su stesso periodo 2020).
Se analizzate per genere ne primi 8 mesi 2021, le denunce di malattie professionali sono arrivate da 3.868 uomini e 1.688 donne.
182 le denunce presentate da lavoratori di paesi UE (Italia esclusa) (107 M e 75 D), 300 quelle presentate da lavoratori extra UE (235 M e 65 D)
La provincia che ha fatto registrare un maggior numero di denunce Lucca (1.367), quella meno Prato (118).
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Tabelle_regionali_cadenza_mensile_Ago_2021_Toscana

Tabelle_regionali_MP_cadenza_mensile_Ago_2021_Toscana

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ITALIA

Inail, nei primi 8 mesi gli infortuni sono cresciuti dell’8,5%

Nei primi otto mesi del 2021 le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail sono state 349.449, l’8,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2020 mentre quelle con esito mortale sono state 772, 51 in meno rispetto alle 823 registrate nei primi otto mesi del 2020 (-6,2%).

Lo rende noto l’Istituto che invita però alla cautela nel confronto tra i primi otto mesi del 2020 e del 2021 che “è da ritenersi ancora poco significativo a causa della pandemia che nel 2020 ha provocato, soprattutto per gli infortuni mortali, una manifesta “tardività” nella denuncia, anomala ma rilevantissima, generalizzata in tutti i mesi ma amplificata soprattutto a marzo 2020, mese di inizio pandemia, che ne inficia la comparazione con i mesi del 2021″.

Per quanto riguarda i casi mortali si è registrato un aumento solo dei casi avvenuti in itinere, passati da 138 a 152 (+10,1%), mentre quelli in occasione di lavoro sono stati 65 in meno (da 685 a 620, -9,5%).

La gestione Industria e servizi è l’unica a fare registrare un segno negativo (-10,4%, da 721 a 646 denunce mortali), al contrario dell’Agricoltura, che passa da 70 a 84 denunce (+20,0%), e del Conto Stato, da 32 a 42 (+31,3%). Dall`analisi territoriale emerge un aumento nel Sud (da 165 a 211 casi mortali), nel Nord-Est (da 161 a 167) e nel Centro (da 147 a 150). Il numero dei decessi, invece, è in calo nel Nord-Ovest (da 298 a 194) e nelle Isole (da 52 a 50).

Per quanto riguarda gli infortuni in generale questi sono sintesi di un decremento delle denunce osservato nel trimestre gennaio-marzo (-11%) e di un incremento nel periodo aprile-agosto (+26%) nel confronto tra i due anni.

I dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano nei primi otto mesi del 2021 un aumento a livello nazionale degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l`abitazione e il posto di lavoro (+20,6%, da 38.001 a 45.821 casi), che sono diminuiti del 32% nel primo bimestre di quest`anno e aumentati del 59% nel periodo marzo-agosto (complice il massiccio ricorso allo smart working nello scorso anno, a partire proprio dal mese di marzo), e un incremento del 6,9% (da 284.131 a 303.628) di quelli avvenuti in occasione di lavoro, che sono calati del 10% nel primo trimestre di quest`anno e aumentati del 22% nel periodo aprile-agosto.

Al 31 agosto di quest’anno risultano 12 incidenti plurimi avvenuti nei primi otto mesi per un totale di 29 decessi, 17 dei quali stradali (due vittime in provincia di Bari e due in quella di Torino a marzo, quattro in provincia di Ragusa e due in provincia di Bologna ad aprile, sette in provincia di Piacenza a agosto).

Due lavoratori hanno perso la vita a seguito di un crollo di un fabbricato in provincia dell’Aquila a marzo, due a causa di inalazione di vapori tossici in provincia di Pavia a maggio, due per esplosione/incendio di un capannone in provincia di Perugia a maggio, due per soffocamento durante la pulizia di una cisterna in provincia di Cuneo a giugno, altri due intossicati da monossido di carbonio sempre in provincia di Cuneo a luglio e, infine, due persone travolte da una lastra di cemento in Valle d`Aosta ad agosto.

Lo scorso anno, invece, gli incidenti plurimi registrati tra gennaio e agosto erano stati sei, con 12 casi mortali denunciati, la metà dei quali stradali.

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi otto mesi del 2021 sono state 36.496, 8.735 in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+31,5%), sintesi di un calo del 26% nel periodo gennaio-febbraio e di un aumento del 66% in quello di marzo-agosto, nel confronto tra i due anni.

TN da il diariodellavoro.it
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I DATI ELABORATI DA VEGA ENGINEERING

DA GENNAIO AD AGOSTO SONO 772 LE VITTIME. E IL 10% SONO DONNE

L’ITALIA A COLORI PER DEFINIRE LE REGIONI DOVE IL RISCHIO DI MORIRE SUL LAVORO È PIÙ ELEVATO*:
IN ZONA ROSSA: PUGLIA, CAMPANIA, TRENTINO ALTO ADIGE, BASILICATA, UMBRIA, MOLISE, ABRUZZO E VALLE D’AOSTA
IN ZONA ARANCIONE: PIEMONTE, MARCHE E FRIULI VENEZIA GIULIA
IN ZONA GIALLA: LAZIO, CALABRIA, EMILIA ROMAGNA, SICILIA E VENETO
IN ZONA BIANCA: TOSCANA, LOMBARDIA, LIGURIA E SARDEGNA

LA ZONIZZAZIONE A COLORI* È LA NUOVA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA ELABORATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO VEGA ENGINEERING DI MESTRE, PER FOTOGRAFARE, ALLA STREGUA DELLA PANDEMIA, L’EMERGENZA MORTI BIANCHE IN ITALIA.

IL RISCHIO DI MORTE, REGIONE PER REGIONE DA GENNAIO AD AGOSTO 2021. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA. 

Izona rossa nei primi otto mesi del 2021 con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio pari a 27,1 morti ogni milione di lavoratori) sono:
Puglia, Campania, Trentino Alto Adige, Basilicata, Umbria, Molise, Abruzzo e Valle D’Aosta.
In Zona Arancione
:
Piemonte, Marche e Friuli Venezia Giulia.
In Zona Gialla:
Lazio, Calabria, Emilia Romagna, Sicilia e Veneto
In Zona Bianca:
Toscana, Lombardia, Liguria e Sardegna

I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA

 Da gennaio ad agosto 2021, infatti, i decessi registrati in Campania sono 72, seconda solo alla Lombardia che ne conta 73. Seguono: Lazio (60), Piemonte (58), Emilia Romagna (53), Puglia (52), Veneto (48), Sicilia (30), Toscana (28 [+9 in itinere]), Abruzzo (27), Trentino Alto Adige e Marche (17), Friuli Venezia Giulia e Umbria (15), Molise e Liguria (12),
Calabria (11), Sardegna (9), Basilicata (8), Valle D’Aosta (3).
 

Da gennaio ad agosto del 2021 sono 772 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste, sono 620 (– 9,5% rispetto al 2020) quelle rilevate in occasione di lavoro, mentre 152 (+ 10% rispetto al 2020) sono quelle decedute a causa di un incidente in itinere. Rispetto a fine luglio 2021, ci sono 95 vittime in più nel mese di agosto, nonostante proprio agosto sia il mese delle diffuse e prolungate pause estive dell’Italia che lavora.

Ancora il settore delle Costruzioni quello che conta il maggior numero di lavoratori deceduti (72 dall’inizio dell’anno, 8 in più rispetto a luglio). Seguono: Attività Manifatturiere (60), Trasporto e Magazzinaggio (58 vittime da inizio anno), Commercio, Riparazione di autoveicoli e motocicli (40), Amministrazione Pubblica e Difesa (18).

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 45 e i 64 anni (442 su un totale di 620).
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nei primi otto mesi del 2021 sono 61 su 620.
Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro da gennaio ad agosto del 2021 sono 85.
Il lunedì continua ad essere il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni nei primi otto mesi dell’anno.
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*La pandemia ci ha obbligati da diversi mesi a vivere l’Italia “a colori”. Ma ci ha anche insegnato che i colori possono raccontare l’emergenza in modo più semplice ed efficace. Per questo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre ha deciso di utilizzare gli stessi colori per descrivere in modo più leggibile e incisivo le tragedie che si consumano nella quotidianità lavorativa. Si tratta, dunque, di una zonizzazione sulla base della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, parametrata su un’incidenza media nazionale (Im=27,1).
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Statische Incidenze-Morti-Lavoro-Province-Osservatorio-Sicurezza-Lavoro-Vega-Engineering-31-08-21

Statistiche-Morti-Lavoro-Osservatorio-Sicurezza-Lavoro-Vega-Engineering-31-08-21

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