Inflazione, Istat: a febbraio sale a +0,6%, in lieve accelerazione

A febbraio i prezzi al consumo si confermano in crescita per il secondo mese consecutivo. Secondo le stime provvisorie dell’Istat febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,4% di gennaio). Un aumento prossimo a quello di giugno 2019 (quando fu +0,7%).
La lieve accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente all’ulteriore attenuarsi della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -6,3% di gennaio a -3,6%) e all’inversione di tendenza dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,1% a +1%).
L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici salgono entrambe da +0,8% rispettivamente a +1,0% e a +0,9%. L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,4%) e, in misura minore, dei Tabacchi e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4% per entrambi).
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +0,7% per l’indice generale e a +0,4% per la componente di fondo. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente (da +0,4% a +0,3%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto invertono la tendenza (da -0,1% a +0,2%).
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una diminuzione su base mensile dello 0,2%, a causa del protrarsi dei saldi invernali di cui il Nic non tiene conto, e un aumento dell’1% su base annua (da +0,7% nel mese precedente). La crescita tendenziale più marcata dell’Ipca rispetto a quella del Nic si deve ai prezzi di Abbigliamento e calzature che su base annua aumentano del 5,8% (da +5,2% di gennaio) a causa del calo congiunturale (-4,8%) più contenuto di quello di febbraio 2020 (-5,2%), che fa sì che si rafforzi la già ampia crescita su base annua registrata a gennaio per questo raggruppamento merceologico.
Secondo l’Istat si attenuano “i contributi negativi dovuti ai prezzi dei beni energetici che vedono ridotta l’ampiezza della loro flessione su base annua. I prezzi dei beni tornano così a crescere dopo dodici mesi di variazioni tendenziali negative; la loro dinamica si somma a quella dei prezzi dei servizi che accelerano, seppur di poco, con una crescita nuovamente superiore al punto percentuale (l’ultima volta era stato a ottobre 2019)”. E.G.
da ildiariodellavoro.it

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