Inflazione, Federconsumatori-Adusbef: grido di allarme da famiglie. Coldiretti: deflazione per frutta e verdura

I dati diffusi oggi dall’Istat sulla contrazione della spesa delle famiglie nel 2013 non fanno altro che confermare una situazione gravissima, che denunciamo da tempo. Una fortissima contrazione dei consumi dovuti ad un potere di acquisto delle famiglie ridotto ai minimi termini e una situazione occupazionale gravissima. Lo affermano le associazioni Federconsumatori e Adusbef. Preoccupano in particolar modo – proseguono le due associazioni – l’aumento delle rinunce nel settore alimentare: cresce il numero di famiglie costrette a ridurre la quantita’ e la qualita’ della spesa per i generi alimentari (dal 62% del 2012 al 65% nel 2013). Aumenta anche il numero di famiglie che si rivolge all’hard discount (dal 12,3% al 14,4%). Diminuisce in maniera significativa la spesa per la carne -3,2% – aggiungono -. Un segnale chiaro di come, a causa della crisi, le abitudini della famiglie stiano cambiando in maniera drastica. Un andamento inevitabile, vista la forte contrazione del potere di acquisto di oltre il 13,4% dal 2008 ad oggi. (ASCA)Inflazione, Coldiretti: spesa in deflazione per frutta e verduraE’ la frutta fresca a far segnare il maggior crollo dei prezzi con un calo del 10,1% che spinge l’intero settore alimentare verso la deflazione con una riduzione dello 0,6% rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione a luglio e gli effetti sul carrello della spesa dove il prezzo delle verdure scende dell’8,8%. Il calo dei prezzi degli alimentari – sottolinea la Coldiretti – e’ il risultato di una spirale recessiva tra deflazione e consumi che ha costretto sue famiglie su tre (65%) a tagliare la qualita’ o la quantita’ di almeno uno dei generi alimentari acquistati e sale al 14,4% la quota di famiglie che sceglie l’hard discount per l’acquisto di generi alimentari. Pur di non acquistare piu’ di otto italiani su dieci (81%) sono arrivati – precisa la Coldiretti – a non buttare il cibo scaduto ma a mangiarlo, con una percentuale che e’ aumentata del 18% dall’inizio del 2014, secondo l’ultimo rapporto di Waste watcher knowledge for Expo. (ASCA)

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