INFLAZIONE: COLDIRETTI, NEL 2008 SPESI +5 MLD PER COMPRARE STESSA QUANITITA’ ALIMENTARI

Roma, Nel 2008 per effetto degli scandali sul cibo e dell’andamento dei prezzi quattro italiani su dieci (37 per cento) hanno cambiato le abitudini alimentari. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla diffusione dei dati Istat relativi all’andamento dell’inflazione a dicembre, sulla base dell’ Indagine 2008 ColdirettiSwg Le opinioni di italiani e europei sull’alimentazione.Nel 2008 le famiglie italiane hanno speso – stima la Coldiretti – circa 5 miliardi in piu’ per l’acquisto di prodotti alimentari, ma le quantita’ portate in tavola sono rimaste pressoche’ le stesse per effetto dell’aumento dei prezzi non giustificato dall’andamento delle materie prime agricole.Un caso eclatante e’ quello della pasta che fa registrare il record dell’ aumento dei prezzi nel 2008 nonostante il prezzo del grano duro sia piu’ che dimezzato al di sotto dei valori di venti anni fa determinando una situazione drammatica nelle campagne dove – precisa la Coldiretti – non si riescono a coprire i costi di produzione.In media sulla base dei dati Ismea-Ac Nielsen si e’ verificato un aumento del 3,8 per cento nella spesa per l’acquisto di alimenti mentre sono rimaste pressoche’ stagnanti le quantita’ acquistate (+ 0,3 per cento).Il cambiamento nei prezzi ha provocato variazioni nella composizione della spesa con piu’ pollo e meno bistecche: si sono ridotti i consumi di pane (- 2,5 per cento), carne bovina (- 0,5 per cento) e formaggi (- 0,6 per cento), mentre salgono pollo (+3,2 per cento), maiale e salumi (+2,3 per cento), latte (+1,8 per cento), frutta fresca (+2,8 per cento) e ortaggi (+0,1 per cento), secondo le rilevazioni Ismea Ac Nielsen relativi ai primi nove mesi del 2008.La preoccupazione per la sicurezza degli alimenti ha spinto i prodotti di elevata qualita’ e cresce dell’8 per cento la percentuale dei cittadini che ha acquistato regolarmente prodotti a denominazione di origine (sono il 28 per cento) e del 23 per cento di quelli che comperano cibi biologici, i quali pero’ interessano una fetta piu’ ridotta della popolazione (il 16 per cento).asca

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