Industria: Durante (Cgil), l’Italia deve avere autonomia sui microchip

“È senza dubbio positiva la decisione del Ministro dello Sviluppo economico di autorizzare e, per la propria parte, finanziare l’Accordo per l’innovazione con le regioni Lombardia e Sicilia, accordo volto a dare attuazione al progetto MADEin4 presentato da importanti imprese attive nei settori dell’automotive e dei semiconduttori, in collaborazione con il CNR e il Politecnico di Torino”. È quanto dichiara Fausto Durante, Coordinatore Consulta Industriale Cgil.
“L’introduzione di tecnologie per la gestione e il controllo dei processi produttivi infatti – sostiene il dirigente sindacale – è elemento determinante per accrescere il tasso di digitalizzazione e innovazione tecnologica dell’industria italiana e per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del PNRR sulla transizione digitale”.
“Per questi motivi – prosegue Durante – riteniamo che da parte del Governo sarebbe utile rivedere la scelta di escludere nel nuovo PNRR il progetto da 750 milioni di euro su microelettronica e semiconduttori che era invece contenuto nelle precedenti bozze del piano. Pressoché tutti i grandi paesi industriali, a partire dagli USA – spiega – hanno deciso di effettuare ingenti investimenti nel settore poiché, come effetto secondario dell’interruzione delle catene del valore a causa della pandemia da Covid-19, oggi molte aziende industriali in Occidente scontano la carenza di componenti elettronici e di microchip, la cui produzione negli anni si è spostata in prevalenza nei paesi dell’Estremo Oriente. Come conseguenza, anche in Italia è sempre più frequente il ricorso alla cassa integrazione e alla sospensione di attività in aziende dell’auto, della componentistica, degli elettrodomestici e di altri settori”.
“Diventa, dunque, decisivo – conclude Durante – raggiungere come paese un’autonomia e una capacità produttiva adeguata ad una produzione di carattere strategico per la nostra industria.

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