Incidenti lavoro: Landini, “Il modello non funziona, regolare subappalti e puntare sulla prevenzione”

“C’è la logica che pur di lavorare non si assume la salute, la sicurezza, la prevenzione come elemento centrale”
Il tema degli incidenti sul lavoro viene rimosso, i morti stanno aumentando nel momento in cui c’è una ripresa produttiva. Ma bisogna affrontarlo a partire dalle regole sul subappalto: lo dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervistato da Radio1 a proposito degli incidenti sul lavoro e della morte a Torino di tre operai a causa della rottura di un gru. “È il modello che non funziona, stiamo parlando di infortuni che colpiscono persone che lavorano in appalto e in subappalto in un settore nel quale è aumentata molto la domanda. C’è la logica che pur di lavorare non si assume la salute, la sicurezza, la prevenzione come elemento centrale. La prevenzione vuol dire formazione delle persone e manutenzione dei macchinari”.
La necessità, per Landini, è quella di un cambio di passo culturale verso la prevenzione: “Bisogna cambiare strada. Ci sono scelte che che non possono essere rinviate. La logica del profitto e di lavorare in qualsiasi condizioni non è accettabile. Lo stesso ispettorato del lavoro ci dice che dalle indagine fatte nei cantieri sono state trovate irregolarità in 9 casi su dieci”. Secondo Landini la procura nazionale contro gli infortuni sul lavoro “è una delle cose da fare perché significa avere un coordinamento tra tutte le attività. Bisogna agire sulla prevenzione – sottolinea – superare il livello di precarietà che c’è sul lavoro, superare la logica del subappalto al massimo ribasso. Ai lavoratori che sono morti veniva applicato il contratto della logistica. Noi stiamo chiedendo una patente a punti per le imprese sulla sicurezza che permetta di sancire la qualità di quella impresa e se può concorrere ad appalti pubblici. Ciò che è stato fatto pochi mesi fa sugli appalti pubblici e cioè che se un’impresa che vince un appalto decide di subappaltare delle attività deve garantire le stesse tutele ai lavoratori del subappalto deve diventare una legge di tutto il settore privato. In tutti i settori – conclude – la logica del subappalto e della finta cooperativa è il modello con cui funzioniamo. Dal settore pubblico ai servizi al commercio fino all’industria. Questo aumenta la precarietà e l’insicurezza sul lavoro”. da lastampa.it

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