Incidenti lavoro: infortunio mortale in conceria nel Pisano. Cgil, cordoglio e rabbia

Un uomo di 51 anni, titolare di una ditta di termoidraulica, è morto ieri in un incidente sul lavoro all’interno di una conceria a Castelfranco di Sotto, nel Pisano. Da quanto ricostruito al momento il 51enne, Salvatore Vetere, originario di Crotone e residente a Montopoli Valdarno (Pisa) dove aveva anche sede la sua ditta, sarebbe precipitato da un’altezza di circa tre metri venendo anche investito da una cisterna per prodotti conciari sulla quale stava effettuando lavori di manutenzione. I soccorsi del personale del 118 sono risultati vani, l’operaio è morto sul colpo. Sono in corso accertamenti per stabilire che cosa abbia causato la caduta mentre lavorava alla cisterna che era sollevata da un muletto e che avrebbe poi iniziato a ondeggiare cadendo a sua volta. Sul posto, insieme a carabinieri, polizia anche il personale della medicina del lavoro dell’Asl Toscana Centro. (ANSA).
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La Cgil e la Fillea di Pisa dicono no alle morti sul lavoro. Di lavoro si deve vivere!

Ancora un incidente mortale nella zona del cuoio. Un operaio di 51 anni , un artigiano di Montopoli, è morto ieri cadendo da 3 metri mentre lavorava all’esterno di una conceria di Castelfranco di Sotto.
La Cgil e la Fillea Cgil esprimono il loro dolore e la loro vicinanza alla famiglia ed ai colleghi del lavoratore deceduto.
Siamo al secondo incidente mortale avvenuto in poco tempo nelle ditte esterne che lavorano nella manutenzione per le concerie della zona del cuoio.
Accanto al dolore emerge la rabbia per le mancate misure di sicurezza che in ogni procedura, soprattutto quando si tratta di lavori in elevazione, vanno garantite per se’ e per gli altri.
Piccole ditte, spesso a conduzione familiare, operano per le concerie spesso all’impronta e senza strumenti adeguati, in fretta e furia, e con la parola d’ordine del risparmio.
Non ci stancheremo mai di ripetere che e’ proprio la politica del risparmio a tutti i costi a la madre di tutte le sciagure
La frammentazione del lavoro nella miriade di piccoli e grandi appalti produce lavoro fragile perché mal pagato, poco tutelato e poco formato soprattutto in ambito di sicurezza.
Ed è invece la strada della sicurezza che va perseguita sempre nell’interesse di tutti.
La Cgil e la Fillea chiedono di investire nel lavoro di qualità perché non si pensi ad una ripartenza su una strada costellata di morti sul lavoro.
Cgil e Fillea Cgil pisa

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