Incidente lavoro. Colle Val d’Elsa, 57enne precipita nel vuoto da un’altezza di cinque metri e muore. Cgil denuncia

Il tetto non regge e un operaio di 57 perde la vita precipitando nel vuoto. Drammatico incidente sul lavoro a Colle Val d`Elsa dove Riccardo Ciacci nel pomeriggio di ieri stava eseguendo alcuni controlli sulla copertura di un capannone a San Marziale. Salito sul tetto utilizzando una scala ad un certo punto la struttura ha ceduto facendolo cadere da un`altezza di quasi cinque metri. Immediata la richiesta di aiuto ma i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Sul posto i carabinieri, gli ispettori del lavoro e il magistrato di turno per ricostruire la dinamica dell`incidente e capire se siano state rispettate o meno tutte le norme in materia di sicurezza. Riccardo Ciacci viveva a Casole d`Elsa dove era conosciuto da tutti per il suo carattere particolarmente socievole.Il drammatico incidente sul lavoro ieri pomeriggio intorno alle 13.30. Riccardo aveva raggiunto la Brf che si occupa di arredamento e design per eseguire un controllo sulla copertura che sembra non proteggesse pi— in maniera adeguata dalla pioggia. Verifica che era stata richiesta dai proprietari dell`immobile affittato alla Brf. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri della stazione di Colle Val d`Elsa, una volta salito sulla parte pi— alta del capannone con una scala, il tetto si Š improvvisamente aperto sotto i suoi piedi. Un volo di 4, 5 metri che non gli ha lasciato scampo nonostante i primi tentativi di aiuto da parte dei lavoratori dell`azienda. Inutile i soccorsi del 118 con i sanitari che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Troppo gravi le lesioni riportate nell`impatto. Per ricostruire le dinamica dell`incidente e risalire alle eventuali responsabilit… sul posto oltre ai carabinieri della stazione di Colle Val d`Elsa anche il personale dell`ispettorato del lavoro. Riccardo Ciacci, che lavorava per la Oasi di Colle Val d`Elsa, avrebbe dovuto fare un primo sopralluogo per capire le cause del problema, il perch‚ dal tetto filtrasse acqua all`interno del capannone con la pioggia.Sempre nella giornata di ieri, fortunatamente con conseguenze molto meno gravi, incidente sul lavoro anche in un podere a Montalcino dove un falegname di 60 anni Š stato portato in ospedale dopo essere stato travolto da un infisso. Dopo alcuni accertamenti gi… ieri sera l`uomo ha lasciato il pronto soccorso del policlinico Le Scotte di Siena.La CGIL sulla morte bianca a Colle: ?Qualcuno vuole parlare ancora di fatalit…??. Il sindacato dei lavoratori edili: ?La caduta dall?alto Š la prima causa di decesso sul lavoro? Un altro infortunio, un altro decesso, un?altra vita stroncata lavorando. Non c?eravamo ancora rialzati dopo la morte di Elvir in un cava di travertino a Rapolano Terme e ci ritroviamo dopo poco tempo a chiederci di nuovo come sia possibile.Il nostro recente coinvolgimento del Prefetto di Siena e l?avvio di un percorso partecipativo organizzato di tutte le parti sociali e degli organismi di controllo e prevenzione, da noi fortemente voluto, hanno il preciso intento di produrre un deciso cambio di marcia nel contrastare il rischio di infortuni. Partendo dai settori oggettivamente pi— a rischio: escavazione, agricoltura ed ovviamente cantieristica edile.Nei due incontri gi… svolti dopo il primo confronto in Prefettura, ci siamo adoperati al fine di produrre una sorta di nuovo percorso su come evitare i rischi con la formazione, la prevenzione ed i controlli. Ma tutto ci• a nulla serve se poi un lavoratore viene mandato, da solo, ci par di capire, senza nessuna protezione e controllo, ad eseguire una riparazione sul tetto di un capannone alto 4 metri e mezzo, sapendo che la caduta dall?alto Š statisticamente la causa pi— frequente per i decessi sui luoghi di lavoro.Non si pu• continuare cos, non si pu• permettere di affidare dei lavori con una simile leggerezza e negligenza. L?art. 90 del Decreto Legislativo 812008 sulla responsabilit… del committente ed il Decreto Correttivo 1062009 per l?impresa affidataria non possono avere interpretazioni.Alla luce delle norme e del buon senso, come si chiama ci• che Š accaduto? Qualcuno onestamente pu• essere ancora incline a scomodare la categoria della fatalit…? A noi, se le circostanze al vaglio degli investigatori vedranno confermati i sospetti che abbiamo, sembra che si sia abbondantemente dentro il Codice Penale.Di fronte al rischio della vita la formazione deve essere incrementata e ripetuta costantemente a breve distanza. Una formazione mirata, che faccia tesoro anche degli accadimenti in aziende simili. I controlli preventivi di tutti i soggetti preposti in concorso fra loro devono essere profondi, critici, esaustivi, non ripetitivi. Gli Enti Bilaterali fortemente concentrati su questo a partire dalla dotazione degli RLST, i Rappresentanti dei Lavoratori della Sicurezza Territoriali, che insieme a quelli aziendali dovrebbero avere scambi di informazione non episodici con gli Enti preposti. Brevit… dei procedimenti giudiziari, accelerazione delle informazioni sugli episodi infortunistici. Alcune delle cose che possiamo fare e che dovrebbero essere fatte.Cose che non eliminano la necessaria e primaria responsabilit… dei datori e dei committenti.CGIL e FILLEA CGIL Siena…cos in ANSAIncidenti lavoro: sindacati, non c’entra la fatalit… Dopo infortunio costato la vita a operaio edile nel Senese Pi— formazione e pi— controlli. E’ quanto tornano a chiedere i sindacati dopo il nuovo incidente mortale sul lavoro costato ieri la vita a un operaio edile di 57 annim, precipitato da un’altezza di cinque metri a causa del cedimento della copertura di un capannone. Non c’eravamo ancora rialzati dopo la morte di Elvir in un cava di travertino a Rapolano Terme e ci ritroviamo dopo poco tempo a chiederci di nuovo come sia possibile il commento della Cgil di Siena che si chiede: Qualcuno vuole parlare ancora di fatalit…?. Il sindacato ricorda che Š stato avviato un percorso partecipativo di tutte le parti sociali e degli organismi di controllo e prevenzione per produrre un deciso cambio di marcia nel contrastare il rischio di infortuni ma tutto ci• a nulla serve se poi un lavoratore viene mandato, da solo, ci par di capire, senza nessuna protezione e controllo, ad eseguire una riparazione sul tetto di un capannone alto 4 metri e mezzo, sapendo che la caduta dall’alto Š statisticamente la causa pi— frequente per i decessi sui luoghi di lavoro. Di strage insopportabile parla poi la Feneal Uil Toscana secondo la quale la crisi che oramai da tempo ha radicalmente cambiato il settore delle costruzioni, ha portato ad un netto calo del rispetto delle misure di sicurezza e dei controlli. Dobbiamo intensificare i protocolli sulle buone pratiche, rendendole un modello unico di comportamento in tutte le aziende edili. Dobbiamo mettere al centro della nostra campagna di sensibilizzazione la vita del lavoratore. Non basta avere buone leggi ma dobbiamo fare in modo che siano applicate. Bisogna ripristinare il vecchio Durc, inserire la patente a punti, introdurre la certificazione della congruit…. Dobbiamo arrivare alla definizione di contratto di cantiere che preveda, tra le altre cose, una formazione omogenea e concreta dei lavoratori cos come previsto dal decreto e valorizzare la figura del rappresentante per la sicurezza aziendale o territoriale.(ANSA).

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