Incendio in azienda Suvignano (Siena) confiscata alla mafia. Procura apre inchiesta. Non escluso il dolo

Fiamme dalla notte in capannone agricolo, cause da accertare
I vigili del fuoco stanno intervenendo dalla notte scorsa, dalle 4, a Monteroni d’Arbia (Siena) presso l’azienda agricola Suvignano, per un incendio che ha coinvolto circa 700 rotoballe di fieno e circa 250 quintali di seme di erba medica e trifoglio. L’incendio ha interessato un capannone di circa 2000 metri quadri, con all’interno anche una macchina operatrice, un rimorchio ed un pick-up. Le cause delle fiamme sono da accertare. Non si segnalano persone coinvolte. L’azienda di Suvignano è nota come esempio di infiltrazione della mafia in Toscana ed è stata poi nel tempo confiscata dallo Stato. Successivamente è stata assegnata alla Regione Toscana che la gestisce tramite Ente Terre. Nei pressi della tenuta di recente è stato inaugurato il ‘percorso della legalità’, cammino collegato alla via Francigena. Mai ricevuto minacce dicono i gestori (fonte ANSA)

Incendio in tenuta confiscata mafia, procura apre inchiesta
La procura di Siena ha aperto un’inchiesta sull’incendio che ha devastato il capannone agricolo della fattoria di Suvignano distruggendo 700 rotoballe di fieno e 250 quintali di seme d’erba medica e trifoglio e ha posto sotto sequestro l’area interessata dalle fiamme. La tenuta di Suvignano è un’azienda agricola confiscata alla mafia e adesso gestita dalla Regione Toscana a cui è stata assegnata. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, secondo quanto si apprende, non si esclude l’ipotesi di una causa dolosa. L’incendio è stato spento in mattinata, ora carabinieri e vigili del fuoco stanno effettuando i rilievi. Secondo una prima stima, i danni ammonterebbero a circa 800 mila euro. Sul posto anche Asl e Arpat per le verifiche sul tetto in materiale eternit andato completamente in fumo. (ANSA).

Incendio tenuta confiscata: Regione,un guaio se fosse doloso
“Dai primi accertamenti potrebbero esserci elementi che farebbero pensare ad un incendio doloso, ma è anche presto per arrivare a conclusioni in tal senso. Suvignano rappresenta un luogo importante e prezioso, quando accadono eventi del genere occorre prestare grande attenzione e non trascurare niente”. Lo afferma l’assessore regionale alla presidenza e alla cultura della legalità Vittorio Bugli, riguardo all’incendio che ha devastato la tenuta di Suvignano nel Senese, confiscata alla mafia e adesso assegnata alla Regione Toscana. “Sarebbe un guaio – ha proseguito – se quanto accaduto fosse riconducibile a qualcosa che la Regione si è impegnata a contrastare proprio con la creazione di questo luogo. La Regione seguirà passo passo le indagini portate avanti dalle autorità competenti e posso assicurare che l’impegno profuso in questi anni non verrà scalfito da quanto accaduto la notte scorsa, ma anzi sarà rafforzato”. (ANSA).

Incendio tenuta confiscata mafia: Arci e Libera,sapere cause
“Esprimiamo grande rincrescimento per il terribile incendio che questa notte ha colpito la tenuta di Suvignano. In questo momento riteniamo sia fondamentale affidarsi alle indagini così da poter accertare rapidamente le cause dell’incendio”. Così in una nota congiunta Arci Toscana e Libera Toscana dopo l’incendio alla tenuta di Monteroni d’Arbia confiscata alla mafia. “Noi – continua la nota – continueremo nel nostro lavoro di lotta alle mafie e di educazione alla legalità indipendentemente dalle cause di questo incendio, auspicando però di conoscere il prima possibile ciò che è effettivamente accaduto questa notte a Suvignano”. Presa di posizione anche da parte di Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale e candidato alle prossime Regionali, che afferma che “se fosse confermato il sospetto di una matrice mafiosa la Toscana non si farà intimidire. Questa tenuta, nei comuni di Monteroni d’Arbia e Murlo in provincia di Siena, è simbolo di riscatto e libertà. È l’emblema dei valori propri della nostra terra che hanno reso possibile la destinazione alla collettività di questo bene”. (ANSA).

Incendio tenuta confiscata mafia: sindaco, rogo tetto eternit
“C’è amarezza ma anche attenzione a comprendere quali possono essere le cause di questo evento mi auguro di poter escludere delle cause che hanno a che fare con l’essere umano perché Suvignano rappresenta per noi una rivincita del territorio”. A dirlo il sindaco di Monteroni d’Arbia (Siena) Gabriele Berni che da questa notte sta seguendo da vicino le operazioni di spegnimento dell’incendio scoppiato in un capannone della tenuta di Suvignano confiscata alla mafia. Le fiamme hanno bruciato il tetto in eternit della struttura e per questo “ci siamo attivati fin da subito per segnalare la cosa ad Arpat e Asl con cui siamo in contatto stretto” ha spiegato il sindaco. “Le coperture andate a fuoco potrebbero aver prodotto dei danni sul territorio, ma mi auguro di no”, ha aggiunto Berni spiegando che questa mattina “abbiamo avvisato la cittadinanza solo a livello di precauzione perché sono esclusi rischi per la salute vista la distanza del rogo dai centri abitati”. (ANSA).

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