In Toscana prima volta nessuno in terapia intensiva Covid Report 24 ore, non c’è stato nessun decesso

Per la prima volta dall’inizio di marzo, da quando si è affermata l’emergenza Coronavirus, in Toscana non si registra nessun paziente nei reparti di terapia intensiva. E’ quanto evidenzia il report della Regione delle ultime 24 ore che pure registra nessun decesso e altre cinque guarigioni. Invece, con i focolai di ritorno di persone in rientro o arrivo dall’estero, (ben +16 casi rispetto ai numeri bassi degli ultimi tempi) salgono a 10.374 i positivi dall’inizio dell’epidemia nella regione. Tra questi ci sono 325 pazienti (+3,5% col nuovo picco) di cui 12 ricoverati in ospedale (meno uno su ieri, guarito) e 313 a casa in isolamento domiciliare. I guariti raggiungono quota 8.920, l’86 per cento dall’inizio dei casi totali. Di questi, per 8.771 (+4 su ieri) si tratta di ‘guarigioni virali’ cioè sono pazienti risultati negativi al doppio tampone, e 149 (+1) sono i ‘clinicamente guariti’, pazienti che non presentano più sintomi associati all’infezione. Resta a quota 1.129 il numero dei deceduti per Coronavirus. Sempre in Toscana ci sono ancora 767 persone (+6 rispetto a ieri) non positive ma isolate in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate. I test, con tampone, eseguiti da febbraio hanno raggiunto il numero di 390.676, 2.791 in più rispetto a ieri. (ANSA).

Coronavirus:Toscana, picco da estero,Rossi’Governo dia dati’  Governatore preoccupato da focolai. +16 positivi in un giorno
‘Picco’ di 16 nuovi casi di Coronavirus in Toscana – dopo giorni con numeri bassissimi -, di cui ben 14 dall’estero (13 dall’Albania, un altro dall’Ecuador) nelle ultime 24 ore secondo l’ultimo report sanitario. I nuovi casi sono a Firenze, Arezzo e Massa Carrara e preoccupano la Regione che pure aveva già adottato misure per tracciare i passeggeri che arrivano in aeroporti della Toscana. Ora il presidente Enrico Rossi chiede al Governo i dati di chi atterra in altri scali in Italia. “Occorre che il Governo intervenga: in particolare i ministeri dell’Interno e della Salute”, afferma Rossi preoccupato dai focolai di ritorno di origine straniera. “Altrimenti – conclude – se il tracciamento dei passeggeri e la loro sorveglianza attiva non sarà possibile, non resterà che un’unica opzione: bloccare i voli diretti”. “Senza i dati di chiunque atterri in Italia – ripete Rossi – non resta che bloccare i voli”. Nell’ultima settimana si sono registrati 52 nuovi casi Covid-19 in Toscana di cui ben 31 sono di origine straniera, di cui 27 solo dall’Albania, comunità che in Toscana conta 60.000 persone.
Chi proviene dall’Albania, come da qualsiasi altro paese extra Schengen, – si spiega dalla Regione Toscana – può atterrare in altri aeroporti d’Italia per poi spostarsi in modo autonomo, anche verso la Toscana. “E’ necessario dunque che si muova il Governo – dice il governatore Enrico Rossi – affinché il tracciamento sia completo: le compagnie aeree hanno i dati sui domicili, temporanei o permanenti, di chi atterra”. Inoltre, la questione interessa non solo i voli che ci saranno ma anche quelli che ci sono già stati, in questo caso anche in Toscana prima della firma delle nuove ordinanze regionali e dell’accordo con gli aeroporti di Pisa e Firenze. “Per arginare eventuali focolai è importante conoscere questi dati e muoversi anche in maniera preventiva – dice Rossi – E il ministro degli Interni per quanto riguarda i dati sui voli e il ministro della salute per le misure sanitarie ci devono aiutare. Serve anche il loro impegno per arginare pericolosi ritorni dell’epidemia”. Rossi peraltro in questa settimana ha già incontrato i consoli di Albania, Bangladesh e Perù, i Paesi da dove proviene la maggior parte delle persone che dal 13 luglio sono state trovate positive al Coronavirus in Toscana. Ora farà altrettanto con il console dell’Ecuador, già contattato per un incontro. Rossi ha chiesto alle diplomazie un aiuto per veicolare ai loro connazionali le informazioni sull’obbligo di quarantena di quattordici giorni per coloro che arrivano da fuori l’Unione europea, più precisamente da Paesi extra Schengen. (ANSA).

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