IMPRESE: ISTAT, SALE INDICE FIDUCIA NEL MANIFATTURIERO A MARZO IN CALO NEL COMMERCIO E NEI SERVIZI

A marzo sale la fiducia delle imprese manifatturiere. Secondo la rilevazione dell’Istat l’indice aumenta a 103,8 da 103,1 del mese di febbraio. I giudizi sugli ordini peggiorano, quelli relativi alle scorte di magazzino rimangono invariati, mentre migliorano le attese di produzione. L’indice della fiducia aumenta da 96,8 a 99,1 nei beni strumentali e da 99,7 a 100,3 nei beni di consumo, mentre resta sostanzialmente stabile nei beni intermedi.Secondo le consuete domande trimestrali sull’attivita’ delle imprese esportatrici, nel primo trimestre i giudizi sul fatturato delle esportazioni rimangono invariati, mentre le aspettative sulla medesima variabile migliorano. Aumenta la quota di quanti segnalano la presenza di ostacoli all’esportazione e sale leggermente il rapporto fra prezzi all’export e prezzi praticati sul mercato interno. Cina e Germania continuano ad essere considerati i paesi maggiormente concorrenti sui mercati interni e internazionali.Nel mese di marzo 2011 l’indice del clima di fiducia scende sia per le imprese dei servizi sia, in misura piu’ limitata, per quelle del commercio. E’ quanto emerge dalla rilevazione dell’Istat. L’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato scende da 99,6 di febbraio a 97,9 a marzo.In particolare, peggiorano significativamente i giudizi sugli ordini e diminuiscono le attese sull’andamento dell’economia italiana. Migliorano, invece, le attesi sugli ordini, i giudizi e le attese sull’occupazione, mentre si deteriorano i giudizi sull’andamento degli affari e crescono le attese di aumento dei prezzi di vendita.L’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese del commercio scende leggermente, passando da 100,9 di febbraio a 100,4 a marzo. Peggiorano lievemente i giudizi sulle vendite correnti e aumenta in misura limitata il saldo dei giudizi relativi al livello delle scorte di magazzino; sono stabili le attese sulle vendite. L’indicatore aumenta nella distribuzione tradizionale (da 104,9 a 107,6) e cala, invece, nella grande distribuzione (da 99,2 a 95,0). ASCA

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