Il lavoro dopo il Novecento, Repubblica recensisce il libro di Gramolati e Mari

Una raccolta di 34 interventi coordinati da uno studioso (Giovanni Mari) e da un sindacalista (Alessio Gramolati) diventano una guida per capire le trasformazioni dentro e fuori le fabbriche: ?La scommessa Š governare i processi?Come cambia il mondo del lavoro fra big data e robotRobot, big data, internet delle cose, macchine che comunicano con te e tra loro: la quarta rivoluzione industriale, l?industria 4.0. ? gi… qui e cambia modo di produrre e lavorare, ma anche la societ…. Un salto epocale come ne succedono ogni tanto nella storia. Una grande opportunit… o un disastro, a seconda che il fenomeno lo si governi o meno. Cos spiegano il presente o l?immediato futuro, un professore universitario e un sindacalista che curano un volume che si potrebbe definire propedeutico ad affrontare nel miglior modo possibile la quarta rivoluzione industriale. Il professore Š Giovanni Mari, gi… ordinario di storia della filosofia all? universit… di Firenze, che da alcuni anni di occupa di filosofia del lavoro. Il sindacalista Š Alessio Gramolati, metalmeccanico, diventato segretario prima della Fiom e poi della Camera del lavoro fiorentine, infine della Cgil Toscana e, ora, responsabile delle politiche industriali della Cgil nazionale.Il volume della Firenze University Press (19,90 euro) si intitola ®Il lavoro dopo il Novecento. Da produttori a attori sociali¯. Raccoglie 34 testi di altrettanti autori di plurima et…, provenienza e idee fino all?ex responsabile del personale della Fiat, Carlo Callieri, accanto a Susana Camusso. Parte dalle intuizioni del libro scritto quasi 20 anni fa da Bruno Trentin: ®La citt… del lavoro¯. ®Trentin Š stato uno dei pi— lucidi nel capire che il 21ø secolo sarebbe andato verso la fine della distinzione tra lavoro fisico, la conoscenza, e la direzione. A favore del lavoro concreto in cui le persone si realizzano ¯. Tuttavia, ®restano i problemi del lavoro dequalificato e di una rivoluzione che per la prima volta cancella mestieri senza crearne nuovi, anche se il tempo liberato dal lavoro diventer… produttore di conoscenze ¯.Per governare il processo, secondo Mari, ®bisogna redistribuire una ricchezza che c?Š ma che Š posseduta per oltre il 50% dall?1% della popolazione. Ci vuole una riforma prodotta da una grande politica, altrimenti invece della crescita delle persone avremo la crescita della disuguaglianza¯.Il volume Š una riflessione a pi— voci. ®La terza rivoluzione industriale, post fordista e informatica, non Š stata governata, non possiamo permetterci lo stesso errore nella quarta¯, spiega Gramolati. Per esempio il tema della produttivit… ®che non Š solo un indice economico ma anche sociale e politico. Il salto tecnologico dell?industria 4.0 ne determiner… la crescita esponenziale. Restarne fuori condannerebbe il Paese alla marginalit… e al declassamento perch‚ una cosa Š realizzare algoritmi per i big data, altro immettere i dati a un euro l?ora¯. Si Š spiegato a Davos che nei paesi avanzati i nuovi lavori porteranno un milione e mezzo di posti ma ne cancelleranno 7 milioni. ®La soluzione – conclude Gramolati – Š una diversa distribuzione del lavoro in nuovi ambiti sociali e ambientali. Niente resta fermo: dobbiamo fare in modo che il grande cambiamento serva a migliorare le cose¯.IL LAVORO DOPO IL NOVECENTO. DA PRODUTTORI AD ATTORI SOCIALI a cura di Alessio Gramolati e Giovanni Mari EDIZIONI FIRENZE UNIVERSITY PRESS, PP. 495, EURO 19,90(fonte: Repubblica Firenze, 1ø maggio 2016)

Pulsante per tornare all'inizio