IL FUTURO E DEI GIOVANI IL FUTURO E DEL LAVORO QUESTO IL GRIDO DI PIAZZA SAN GIOVANNI GREMITA ALLINVEROSIMILE

In tanti a Roma, in piazza San Giovanni, a centinaia di migliaia da tutta Italia in tantissimi arrivati dalla Toscana con 400 pulman, in treno, in macchina. A Roma per chiedere al governo di cambiare registro, per dare un futuro ai nostri giovani. Per chiedere pi? diritti e pi? democrazia, per rimettere al centro il lavoro, la contrattazione, per rivendicare sviluppo, equit? e giustizia sociale e per imporre scelte che facciano uscire dalla crisi. Una crisi che per milioni di lavoratori ? diventata insostenibile. Il Governo nei due anni trascorsi della crisi economica, non si ? preoccupato n? dell’emergenza occupazionale, n? del rilancio del sistema produttivo, si ? limitato ad attaccare sistematicamente i diritti del lavoro.A Roma per chiedere innanzitutto un lavoro stabile e dignitoso, la riforma degli ammortizzatori sociali che la CGIL chiede da tempo, nel segno della inclusivit?, dell’equit? nella contribuzione e della sostenibilit? economica. A Roma per l’equit? fiscale, il welfare, il Mezzogiorno, il diritto alla conoscenza massacrato dal governo e dal suo ministro signora Gelmini.Non ? stata questa la prima nostra manifestazione, ? arrivata dopo tre scioperi generali, un numero altissimo di mobilitazioni nazionali e locali. Ho ancora nel cuore e nella testa, nell’ambito dello sciopero generale regionale della Toscana, la grandissima manifestazione di Firenze del 2 luglio conclusa in Piazza Santa Maria Novella da Susanna Camusso.Il futuro ? dei giovani. Dentro i due cortei che sono confluiti in piazza San Giovanni i temi che li riguardano erano molto presenti, nei cartelli, negli slogan, nelle facce determinate delle ragazze e dei ragazzi. La lotta alla precariet?, innanzitutto, ma anche le pensioni che saranno presumibilmente da fame, un tema che impone la ridiscussione dell’intero sistema previdenziale.Se non si affronta per tempo e alla radice la questione del lavoro dei giovani, rischiamo di avere una intera generazione di poveri affidata all?assistenza sociale.Il futuro ? del lavoro. In toscana da gennaio a novembre di quest’anno si ? raggiunto il record di 50 milioni di ore di cassa integrazione, sono 4000 i dipendenti di aziende medio grandi che da qui alla fine dell’anno rischiano di restare senza lavoro. Sempre in Toscana solo il 10% degli interessati a stati di crisi hanno diritto alla mobilit?. Anche e soprattutto per questo con la grande manifestazione di Piazza san Giovanni abbiamo chiesto con forza l’immediato finanziamento per il 2011 e il 2012 della cassa in deroga, insieme alla riforma complessiva degli ammortizzatori sociali con norme che non discriminino tra lavoratori per settori o dimensione di impresa, equit? nella contribuzione e sostenibilit? economica. Abbiamo rinnovato la richiesta di un grande piano per il lavoro con investimenti nella pubblica amministrazione, sui capitoli dell’istruzione, della ricerca e della sanit?, e nei settori privati, con politiche di sostegno all’innovazione. Altro tema al centro della manifestazione un tema antico, la priorit? assoluta, l’equit? fiscale. Proponiamo, ? noto, ma ? bene ricordarlo, un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie (dal 12,5% al 20%), l’introduzione di un’imposta sulle grandi ricchezze (oltre gli 800mila euro), la revisione dell’Irpef con l’incremento delle detrazioni da lavoro dipendente e l’uniformit? della detrazione da pensione a quella da lavoro dipendente. Chiediamo anche l’innalzamento delle attuali aliquote esenti per i redditi da lavoro e da pensione, con la riduzione della prima e terza aliquota (rispettivamente dal 23 al 20 e dal 38 al 36%).Una grande manifestazione che si ? svolta nel bel mezzo delle turbolenze del governo, in crisi di fatto, ma con Berlusconi che non vuole andarsene, disposto a tutto per restare abbarbicato alla poltrona. Siamo in presenza di una maggioranza che non c’? pi?, ma che non smette di fare danni.L’approvazione del collegato lavoro va in senso opposto alla creazione di un lavoro stabile la riforma dell’Universit? se dovesse passare nel testo arrivato alla camera, addirittura peggiorativo di quello uscito dal senato, si abbatter? sul sistema universitario con effetti devastanti sia sotto il profilo finanziario, si conferma il taglio di quasi mezzo miliardo di euro, sia dal punto di vista delle regole di funzionamento dell’istituzione, sia per le conseguenze nei confronti degli studenti, dei ricercatori, dei precari e dei giovani in generale che guardano alla ricerca e alla didattica come ad un’aspirazione di vita.Le proteste degli studenti, dei ricercatori, dei professori e pure dei senati accademici che mentre scrivo sono in atto e in continua espansione in tutto il paese e in Toscana hanno trovato posto e visibilit? dentro i due cortei che partiti da Piazza della Repubblica e da Piazza Partigiani sono confluiti in Piazza San Giovanni per il comizio conclusivo del segretario generale Susanna Camusso.* Articolo pubblicato su ‘Vivere in Toscana’ rivista trimestrale dello SPI CGIL Toscana

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