Il D.L. Enti Locali aumenta la disuguaglianza tra chi pu? curarsi e chi no

Ancora una volta a colpi di fiducia in Parlamento, si sta procedendo allo smantellamento dello stato sociale del nostro Paese, frutto e risultato importante di battaglie che in anni passati noi come sindacato e i partiti della sinistra hanno contribuito a costruire. Dopo la scuola pubblica, con i tagli contenuti nel D.L. Enti Locali si procede verso la negazione ai cittadini di diritti fondamentali come l’istruzione e la sanit?. Perch? di questo si tratta, altro che risparmi. Evitiamo la presa in giro. Sono ormai evidenza statistica gli effetti prodotti dalla crisi economica e dagli interventi di contrasto sbagliati operati in continuit? dai vari governi tecnici e politici – di diversa natura – che si sono succeduti nel Paese. Per primo, l’aumento della disuguaglianza come mai prima era accaduto. Tra chi con la crisi si ? arricchito e chi si ? impoverito, tra chi lavora e chi il lavoro lo ha perso o non riesce a trovarlo, con dati tragici per i giovani. Tra chi pu? curarsi e chi no. Si procede disciplinatamente ed in piena continuit?, al di l? delle alzate di testa teatrali e mediatiche del Presidente del Consiglio, al rispetto della pi? bieca politica di austerit? imposta dalla C.E. o meglio dai paesi pi? forti nella U.E.Con il voto del D.L. Enti locali si ? proceduto ad un ennesimo taglio di 2,3 miliardi alle Regioni per la sanit?. Arrivando cos al taglio di 17,5 miliardi dal 2009, come certifica la Corte dei Conti. Crediamo che nessuna parola possa nascondere quanto si sta facendo del nostro sistema sanitario pubblico. Sono i fatti e i numeri che parlano. Parlano il numero crescente delle persone che rinunciano a curarsi per motivi economici ed il numero di coloro che sono gi? ora costretti a rivolgersi – pagando – al privato, per avere certezza nei tempi della cura e della diagnosi. In Toscana si ? proceduto da tempo ad una riorganizzazione del sistema regionale che ha garantito quella sostenibilit? economica utile ad evitare il commissariamento, e a offrire servizi dignitosi. Obiettivo raggiunto gi? ora, prima della nuova legge di riordino e di riduzione delle ASL, attraverso la razionalizzazione della rete ospedaliera e della spesa farmaceutica, la realizzazione di una centrale unica degli acquisti e soprattutto di grandi sacrifici da parte di molti dei lavoratori che vi operano. Sia quelli pubblici, pensiamo per esempio agli addetti ai pronto soccorso, che quelli privati degli appalti, pulizie mense e altro per i quali il taglio lineare del 5% previsto nel D.L. – se non arginato – pu? diventare devastante.In Toscana quanto viene indicato di fare per ridurre i costi impropri dal livello nazionale si ? gi? fatto. ‘Abbiamo gi? dato’, come ha sostenuto pubblicamente l’assessore Saccardi con la quale avremo modo di ragionare nel confronto previsto dall’accordo sulle relazioni sindacali. Nella nostra regione ora ? prioritario portare a definitivo compimento la realizzazione del piano programmato dei servizi territoriali come Case della salute e cure intermedie, parte essenziale della riorganizzazione, e procedere alla riduzione delle liste di attesa in modo qualitativamente e quantitativamente omogeneo in tutti i territori regionali.

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