Grosseto: via libera del Consiglio comunale a via intitolata ad Almirante. Proteste Anpi e Cgil (foto)

Il consiglio comunale di Grosseto ha approvato l’intitolazione di una via della città a Giorgio Almirante, così come già aveva fatto la giunta.
Cgil, Anpi e tanti altri soggetti sociali la pensano diversamente (“inaccettabile intitolare una via a un fascista”): hanno fatto un presidio di protesta all’esterno della sede del Consiglio comunale, mentre era in corso la votazione dell’atto, e porteranno al prefetto le firme raccolte per opporsi all’intitolazione, con l’auspicio che arrivi uno stop.

COSI’ IN ANSA

Il consiglio comunale di Grosseto ha confermato stamani la scelta fatta già il 16 aprile 2018 di intitolare tre vie a Giorgio Almirante, Enrico Berlinguer e alla Pacificazione Nazionale. Il voto, su mozione della maggioranza di centrodestra, ha avuto 17 voti favorevoli, 11 contrari (tutta la minoranza oltre all’ex assessore Giacomo Cerboni adesso in quota Lega) e una consigliera che al momento del voto si è alzata ed è uscita dall’aula. Per evitare la mancanza del numero legale (16 consiglieri) la mozione è stata discussa all’inizio del consiglio e non alla fine. Adesso per concludere l’iter dell’intitolazione, l’ultima parola spetta al prefetto Paola Berardino. Plateale la protesta dell’opposizione che si è alzata in piedi mostrando le fotocopie del bando sugli “sbandati” a firma del ministro Mezzasoma del 1944 e dello stesso Almirante. Una delegazione dell’Anpi e della Cgil sotto al Comune ha intonato Bella Ciao. “Attraverso i consiglieri comunali, che rappresentano, nella nostra Repubblica, il popolo, che ringrazio, ho voluto riproporre l’argomento in Consiglio – ha commentato il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna – Non si tratta di una vittoria ma di una conferma, la conferma di un progetto di più ampio respiro che ha il solo scopo di innescare un percorso di pacificazione che, nonostante per alcuni appaia ancora lontano e di difficile attuazione, il Comune di Grosseto ha comunque il dovere di provare a portare avanti. Non solo a livello locale, ma anche come modello replicabile in futuro a livello nazionale”. “Affrontare una simile tematica presenta il rischio di esporsi alla divisione e al fraintendimento – prosegue -. Eppure, in due distinti consigli comunali, sia pure nelle loro differenti composizioni, è emersa la comune volontà di perseguire questo progetto che, come sindaco, dopo aver ascoltato, ho adesso il dovere di portare a compimento. Perchè il sindaco ascolta il popolo, e il popolo ha parlato chiaro”. (ANSA).

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