Grosseto: Meno 182.000 euro per la Societ della salute delle Colline Metallifere; 374.000 per il Coeso, della Zona socio sanitaria grossetana; 229.000 per le Colline dell?Albegna; 121.000 in meno alla Societ della Salute dell?Amiata, per un taglio complessivo di 917.000 euro dei trasferimenti agli Enti locali della Provincia di Grosseto.Si tratta ? sottolinea Carla Burgassi, segretaria provinciale dello Spi Cgil – una grossa fetta di quel 30% delle risorse che il Governo Berlusconi ha deciso di tagliare al Fondo sociale nazionale, fondo che alimenta i trasferimenti statali agli Enti locali, i quali poi li utilizzano per cofinanziare i servizi sociali. Sono le drammatiche notizie che proprio in queste ore emergono fra gli addetti ai lavori e che dipingono un quadro a tinte fosche per il prossimo futuro, paradossalmente proprio nel momento in cui l?Istat certifica che in Italia i poveri sono pi di 7 milioni; un problema sociale che reclama l?ampliamento delle politiche di welfare, invece di una loro contrazione. Aldil della gravit della scelta politica, quello che lascia sconcertati il fatto che il Governo ha comunicato il taglio del 30% del Fondo sociale nazionale solo a novembre, quando ormai gli Enti locali hanno gi impegnato e speso le risorse per erogare i servizi ai cittadini. Una scelta che, solo per fare un esempio, costringer i Comuni a ricorrere ad ulteriori anticipazioni di cassa per pagare gli operatori o le cooperative che garantiscono l?assistenza domiciliare o l?assistenza nelle strutture come le Residenze sociali assistite, i centri diurni, le case famiglia. La scelta del Governo, inoltre, minaccia di vanificare lo sforzo compiuto proprio in queste settimane dalla Regione Toscana, che ha destinato risorse importanti al potenziamento dei servizi per gli anziani non autosufficienti, sul presupposto che sovvenzionassero servizi aggiuntivi a quelli gi esistenti, finanziati con risorse degli Enti locali. Un intervento che la Regione aveva messo in campo dopo che l?attuale Governo aveva completamente prosciugato la dotazione del Fondo nazionale per la non autosufficienza definita dal Governo Prodi con la Finanziaria 2008. Tutto questo minaccia di provocare un?emergenza sociale vera e propria in una provincia come la nostra; la pi vecchia della Toscana e con un?incidenza degli ultrasessantacinquenni prossima al 30% dei residenti. Se dovessero essere ridotte ulteriormente le prestazioni sociali, ed in particolar modo l?assistenza, infatti, molti anziani entrerebbero nell?area della povert relativa e molte famiglie con persone non autosufficienti si troverebbero costrette a farsi carico dell?impegno gravoso della cura, sia in termini economici che di tempo dedicato. Per tutti questi motivi ? conclude la segretaria provinciale Burgassi ? lo Spi-Cgil chiede al Prefetto, dottoressa Cannizzo, di farsi interprete della preoccupazione diffusa presso il governo, ed ai Sindaci dei nostri Comuni, amministrati dal Centrosinistra e dal Centrodestra, di sollevare il problema in termini politici e di fare scelte conseguenti con i prossimi bilanci preventivi.
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