Greenpeace,una ‘zuppa di plastica’ nel santuario dei cetacei Navigazione nel Tirreno fra polistirolo, buste e bicchieri

Una vera e propria zuppa di plastica, insieme con materiale organico di vario tipo, Š quello che abbiamo trovato oggi nel Mar Tirreno, nella zona tra Elba-Corsica-Capraia all’interno del Santuario dei Cetacei. Lo afferma Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia aggiungendo che bottiglie, contenitori in polistirolo utilizzati nel settore della pesca, flaconi, buste e bicchieri di plastica per lo pi— imballaggi che vengono usati per pochi minuti ma restano in mare per decenni, hanno accompagnato la nostra navigazione. Greenpeace, con il Cnr-Ias di Genova e l’Universit… Politecnica delle Marche, sta percorrendo il Mar Tirreno centrale per monitorare lo stato di inquinamento dei nostri mari; il Tour MayDaySOSPlastica si concluder… l’8 giugno, Giornata mondiale degli Oceani, all’Argentario. Quello che abbiamo documentato – prosegue Ungherese – dimostra come la plastica sia ovunque, anche in aree che sulla carta dovrebbero essere protette, come il Santuario Pelagos. In questo tratto di mare, per una convergenza di correnti, si crea un hotspot di plastica che si estende in uno spazio di alto valore naturalistico per la presenza di numerose specie di cetacei. Abbiamo effettuato dei campionamenti con i ricercatori a bordo per verificare anche la presenza di microplastiche: i risultati saranno noti nei prossimi mesi, aggiunge Ungherese. Con una petizione sottoscritta da pi— di tre milioni di persone in tutto il mondo, Greenpeace chiede ai grandi marchi di ridurre drasticamente la produzione di plastica, a partire dall’usa e getta. Solo cos – rileva l’ong – possiamo davvero intervenire sul problema e salvare i nostri mari e le specie che lo popolano.(ANSA).

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