Green pass: sindacati, no al rilascio da parte dei medici ‘Sottrae tempo prezioso a diagnosi e cure’

“Il Dpcm che definisce le modalità di rilascio delle certificazioni verdi digitali Covid-19 prevede che i cittadini possono anche rivolgersi ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e ad altri professionisti sanitari. Si vuole insistere con una politica che sottrae tempo prezioso alle diagnosi e alle cure dei pazienti. Non si possono attribuire compiti meramente amministrativi ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta”: è quanto dichiarano in una nota congiunta i sindacati Snami, Smi, Simet, Cgil medici, Federazione Cipe-Sispe-Sinspe. “Il Dpcm – commentano – prevede che il cittadino potrà stamparsi autonomamente il green pass con due semplici passaggi dal sito del ministero della Salute, ma indica anche che gli utenti potranno rivolgersi al medico di medicina generale e al pediatra di libera scelta per farsi aiutare laddove non avessero competenze informatiche o peggio non fossero in possesso di un computer o di una stampante. Una disposizione che aggiunge oneri amministrativi a medici e pediatri sottraendo tempo prezioso al tempo di cura, cosa che non avviene in nessun altro paese della Comunità europea”. L’intersindacale medica, quindi, chiede l’immediata sospensione del provvedimento e l’apertura di un confronto ad horas con il ministero della Salute”, e invita il governo a trovare “un’altra soluzione tecnica che coinvolga le altre amministrazioni pubbliche, dalle Asl ai Comuni, che possono occuparsi di questi compiti che non sono propri della professione medica”. (ANSA).

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