GRANDI OPERE: CGIA, PER CORRUZIONE COSTANO 90 MIALIARDI IN PIU’

Se le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dalla Corte dei Conti corrispondono alla verita’, le grandi opere pubbliche che saranno realizzate nei prossimi anni costeranno agli italiani oltre 90 miliardi di euro in piu’ (precisamente 93,6). A queste conclusioni e’ giunta la Cgia di Mestre che ha stimato gli effetti della corruzione che, secondo quanto ha denunciato qualche giorno fa il Procuratore generale della Corte dei Conti Salvatore Nottola, farebbero lievitare i costi delle grandi opere pubbliche del 40%.Alla luce di cio’, i tecnici della CGIA hanno recuperato il programma delle infrastrutture strategiche 2013-2015, redatto dal Governo Monti qualche mese fa, successivamente hanno calcolato la spesa complessiva che l’Esecutivo ha previsto di investire (233,9 miliardi di euro) ed infine hanno aggiunto il rincaro del 40% dovuto agli effetti della corruzione, cosi’ come denunciato dalla magistratura contabile. Il risultato ottenuto e’ allarmante: sempreche’ siano portate a termine, queste grandi opere costeranno al sistema Paese 93,6 miliardi di euro in piu’ che equivalgono a quasi 6 punti di Pil. Su ciascun cittadino italiano questi effetti comporteranno un costo aggiuntivo di 1.543 euro.Generalizzare e’ sempre sbagliato – afferma il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi – tuttavia molte inchieste giudiziarie hanno messo in luce che le infiltrazioni malavitose negli appalti e nella realizzazione delle grandi opere pubbliche del Paese hanno fatto lievitare i costi in maniera ingiustificata. Cio’ ha dato luogo ha forti distorsioni del mercato, minando le piu’ elementari norme di democrazia economica. Tuttavia – prosegue Bortolussi – la corruzione e’ una piaga sociale ed economica che non riguarda solo l’Italia. Secondo un’indagine realizzata nel settembre 2011 da Eurobarometro in tutti i 27 Paesi che costituiscono l’Ue, il 74% degli europei ha dichiarato che la corruzione e’ un grave problema, mentre il 47% ha sostenuto che il livello di corruzione del proprio Paese e’ aumentato negli ultimi 3 anni. ASCA

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