GOVERNO: FRATTINI, BERLUSCONI AIUTI A SALVARE PAESE ANCHE CON PD

L’Italia prima di tutto. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, si schiera a favore di un governo di responsabilita’ nazionale e senza fare il nome di Mario Monti (sarebbe irrispettoso esprimersi per un ministro uscente), fa capire di essere pronto a sostenere un gabinetto guidato dall’ex commissario europeo, personalita’ di alto profilo istituzionale appena nominata senatore a vita dal capo dello Stato. Decisione dal forte significato, che mi sembra preparare il terreno a prossimi passaggi politici. D’altronde il Presidente della Repubblica e’ stato chiaro: escludendo di voler avallare ipotesi di ribaltone, ha detto pero’ che bisogna varare in fretta un nuovo esecutivo, altrimenti c’e’ solo la strada delle urne.Per il titolare della Farnesina l’Italia ma anche il Pdl sono a un bivio: Un governo autorevole, che possa godere di una maggioranza larga; oppure una campagna elettorale di due mesi che rischierebbe di far schizzare i rendimenti dei titoli italiani all’8%, limite oltre il quale, secondo il governatore di Bankitalia, c’e’ il default. Di fronte a un simile bivio, un uomo di Stato non puo’ che indicare la strada del governo autorevole.Il Pdl – prosegue Frattini – non puo’ seguire il grido che sale dalle curve e che inneggia alle urne. C’e’ un interesse nazionale, che viene prima di tutto, e c’e’ anche un interesse di parte: nel senso che gli interessi politici dei moderati coincidono con l’interesse del Paese. E sull’eventuale presenza del Pd in maggioranza, osserva: Spettera’ al presidente della Repubblica esplorare il Pd.Intanto ragiono sulle forze che si ispirano al popolarismo europeo, penso all’Udc e all’Mpa. Quanto ai Democratici, il mio personale auspicio e’ che ci siano, sebbene non veda ancora maturato questo convincimento. Nel Pd ci sono varie anime: se penso a Enrico Letta non ci sono problemi, ma ho sentito il segretario della Cgil parlare delle riforme concordate con l’Europa come di ‘macelleria sociale’. E allora quale sara’ la decisione del Pd? Sara’ in Parlamento a varare le riforme necessarie sul fronte previdenziale e su quello del mercato del lavoro, o sara’ in piazza a protestare?.Alla domanda se a suo parere Berlusconi sara’ pronto ad accettare un governo appoggiato dal Pd, Frattini risponde: Nessuno puo’ sentirsi additare come il leader di una forza che ha fatto fallire l’Italia. Se Berlusconi prendesse la strada delle elezioni, ci sarebbero conseguenze gravi per il Paese, per via della reazione dei mercati. E conseguenze gravi anche nel partito. Molti colleghi del Pdl pensano che le urne siano dannose e non credo che una forza politica come la nostra meriti di essere additata come causa della crisi dell’Italia. Comunque, se il partito indicasse la strada delle elezioni anticipate, non mi sentirei di partecipare a quella partita e mi dissocerei pubblicamente in Parlamento. ASCA

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