Da vari governi, e anche dall’attuale, c’e’ stata insofferenza verso la concertazione ma la Cgil contrasta l’idea di un’autosufficienza del governo. Lo ha detto il segretario della Cgil Susanna Camusso, nella relazione di apertura del congresso di Rimini. Abbiamo registrato – ha detto – da piu’ governi a questa parte, l’insofferenza verso la concertazione. Insofferenza diventata sempre piu’ esplicita fino ad attribuirgli tutte le responsabilita’, gia’ affacciata da Monti e ribadita dall’attuale presidente del Consiglio. Contrastiamo e contrasteremo l’idea di un’autosufficienza del governo, che taglia non solo l’interlocuzione con le forme di rappresentanza, ma ne nega il ruolo di partecipazione e di sostanziamento della democrazia. Una logica di autosufficienza della politica che sta determinando – per la Camusso – una torsione democratica verso la governabilita’ a scapito della partecipazione. La concertazione, per la leader Cgil, e’ stata possibile e molto utile per il Paese. Assicurando che non abbiamo la vocazione al soggiorno nella ‘sala verde’, se la si considera inconcludente non ci manca la terra sotto i piedi, la Camusso auspica pero’ che tanta autosuffficienza non produca nuove vittime delle leggi di riforma, come gli esodati, figli del disprezzo delle competenze. Con nettezza non ci sentiamo orfani ma protagonisti. La nostra storia, la nostra funzione, le nostre radici, hanno trovato nelle varie fasi le forme per esprimersi, la concertazione e’ stata uno strumento. Dunque senza non viene meno il protagonismo e la capacita’ di far valere le nostre ragioni.ASCA
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