GLI STRANIERI D’ITALIA SONO 4,5 MILIONI +500.000 IN UN ANNO IRRILEVANTE EFFETTO SBARCHI

I cittadini stranieri che risiedono regolarmente in Italia sono oltre quattro milioni. Quattro milioni e 330 mila persone, per l?esattezza. Che poi potrebbero diventare oltre quattro milioni e mezzo se si contassero anche le 300 mila persone tra badanti e colf regolarizzate a settembre. Il 7,2% della popolazione italiana. Uno straniero ogni 14 italiani. L?affluenza di stranieri nel 2008 Š stata il doppio di quanto prevedeva l?Istat: circa 460 mila persone (+13,4%), tra ricongiungimenti familiari e uomini e donne in cerca di lavoro o in fuga da uno dei tanti inferni del mondo. Questo significa che mezzo milione di persone sono arrivate in Italia nonostante la crisi economica, la contrazione occupazionale, il pugno duro del governo Berlusconi e chiss… quale altra sciagura. Questo significa, in sintesi, che non si sono fermati.Il punto sul fenomeno migratorio lo possiamo fare grazie al tradizionale Dossier CaritasMigrantes, giunto alla sua diciannovesima edizione e presentato oggi, 28 ottobre. Un voluminoso e prezioso Rapporto dal quale si evince, come si scriveva sopra, che ?anche nello scenario di crisi economica e occupazionale, delineatosi alla fine del 2008 e rafforzatosi nel corso del 2009, l?immigrazione non ha arrestato la sua crescita?. Forse anche perch‚ ? sottolineano i curatori del Rapporto ? nonostante si ripeta ?lo slogan di ?aiutare gli immigrati a casa loro?, con l?intento di far passare per sagge politiche restrittive alle quali corrisponde il disimpegno sul piano degli aiuti?, le promesse dei paesi avanzati non sono state mantenute. E molti paesi ricchi ?in particolare l?Italia, sono ben lontani dal devolvere per lo sviluppo lo 0,7% del Prodotto interno lordo, stabilito come obiettivo minimo a livello internazionale?.Cos i migranti continuano a? migrare. E con i soldi che inviano a casa mandano avanti le economie dei loro paesi d?origine. Come succede in Moldavia, dove un quarto del prodotto interno lordo Š assicurato proprio dalle rimesse degli emigrati.Le cifre sono faticose da leggere. Ma senza elencarle, il fenomeno non si capisce. E dunque ? leggiamo nel Rapporto ? ?i cittadini stranieri residenti erano 2.670.514 nel 2005 e sono risultati 3.891.295 alla fine del 2008, ma si arriva a circa 4.330.000 includendo anche le presenze regolari non ancora registrate in anagrafe. Incidono, quindi, tra il 6,5% (residenti) e il 7,2% (totale presenze regolari) sull?intera popolazione; ma il dato arriva al 10% se si fa riferimento alla sola classe dei pi— giovani (minori e giovani fino ai 39 anni)?.Una progressione che mette l?Italia nella ?scia della Spagna (oltre 5 milioni)? e non tanto distante dalla Germania (dove gli stranieri sono circa 7 milioni).Il Rapporto avverte anche che ?risulta fortemente attenuato il policentrismo delle provenienze, che per molti anni Š stato una spiccata caratteristica dell?immigrazione italiana?. Il che significa: meno gruppi nazionali, e pi— consistenti. ?Le prime 5 collettivit… ? si legge infatti nel Rapporto CaritasMigrantes ? superano la met… dell?intera presenza (800 mila romeni, 440 mila albanesi, 400 mila marocchini, 170 mila cinesi e 150 mila ucraini)?.A livello territoriale il Centro (25,1%) e il Meridione (12,8%) sono molto distanziati dal Nord quanto a numero di residenti stranieri (62,1%), cos come il Lazio (11,6%) lo Š dalla Lombardia (23,3%), tra l?altro preceduto, seppure di poco, dal Veneto (11,7%).Nel 2008 gli occupati stranieri sono stati 200 mila in pi—, e un milione di loro Š iscritto ai sindacati (vedi l?approfondimento su immigrati e lavoro)La domanda di occupazione e l?evoluzione demografica spiegano la crescita degli stranieri, mentre il Rapporto sottolinea come gli sbarchi sulle nostre coste abbiano influito ?in misura veramente minima?, pari a meno dell?1% della presenza regolare. ?Nel 2008 sono state 36.951 le persone sbarcate sulle coste italiane, 17.880 i rimpatri forzati, 10.539 gli stranieri transitati nei centri di identificazione ed espulsione e 6.358 quelli respinti alle frontiere. Non si tratta neppure di un cinquantesimo rispetto alla presenza di immigrati regolari in Italia ? sottolineano i curatori del Rapporto -, eppure il contrasto dei flussi irregolari ha monopolizzato l?attenzione dell?opinione pubblica e le decisioni politiche; tanto pi— che il rapporto tra allontanati e intercettati Š di 34 ogni 100 (il pi— basso dal 2004) e si registra una crescente confusione tra immigrati ?clandestini?, irregolari, richiedenti asilo e persone aventi diritto alla protezione umanitaria?.Pi— di un quinto della popolazione straniera Š costituito da minori (862.453), 5 punti percentuali in pi— rispetto a quanto avviene tra gli italiani (22% contro 16,7%). L?et… media degli stranieri Š di 31 anni, contro i 43 degli italiani. Tra i cittadini stranieri gli ultrasessantacinquenni sono solo il 2%. ?L?immigrazione ? sottolinea il Rapporto – Š dunque anche una ricchezza demografica per la popolazione italiana, che va incontro al futuro con un tasso di invecchiamento accentuato; e lo Š specialmente per i Comuni con meno di 5.000 abitanti, molti dei quali senza questo supporto sarebbero in prospettiva a rischio di spopolamento?.Gli alunni figli di genitori stranieri, nell?anno scolastico 20082009, sono saliti a 628.937 su un totale di 8.943.796 iscritti, per un?incidenza del 7%. L?incidenza pi— elevata si registra nelle scuole elementari (8,3%) e, a livello regionale, in Emilia Romagna e in Umbria, dove viene superato il 12%, mentre si scende al 2% al Sud e nelle Isole.Caritas e Migrantes avvertono per• che ?si tratta di alunni ?stranieri? per modo di dire, perch‚ quasi 4 su 10 (37%) sono nati in Italia e di questo Paese si considerano cittadini; e il rapporto sale a ben 7 su 10 tra gli iscritti alla scuola dell?infanzia. Per costoro ? sottolinea il Rapporto – la lingua, spesso invocata come motivo di separazione, non costituisce un ostacolo?.Molto diversa, invece, la situazione nelle universit… italiane, ?a differenza di quanto avviene nelle scuole e anche a differenza di quanto si riscontra nei grandi Paesi europei?: negli atenei d?Italia Š straniero solo uno studente su 35.In questo scenario ? conclude il Rapporto ? ?l?Europa si conferma come l?area di maggiore presenza, ospitando circa un terzo del totale dei migranti. Nell?UE a 27 gli immigrati sono 38,1 milioni, con un?incidenza del 6,2% sui residenti: pi— di un terzo proviene da altri Stati membri (36,7%), ma ormai si rischia di considerare ?stranieri? anche i comunitari, dei quali gli italiani costituiscono in diversi paesi una parte cospicua. L?immigrazione continua a essere uno dei temi caldi e gli organismi dell?Unione Europea si sono occupati in prevalenza del controllo dei flussi e dei rimpatri, mentre Š rimasto in sordina l?obiettivo della convivenza nella diversit…?. di Davide OrecchioDA RASSEGNA.IT

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