GKN. De Palma-Calosi (Fiom): “Ritirino licenziamenti e si apra un confronto con la Presidenza del Consiglio”

“Nel confronto convocato dal Ministero dello Sviluppo economico in prefettura a Firenze la delegazione aziendale non aveva mandato a negoziare ed ha ribadito la volontà del fondo Melrose di procedere con il licenziamento di tutti i lavoratori nonostante la richiesta unanime dei sindacati e di tutte le istituzioni di ritirare la procedura per permettere l’apertura di un confronto vero e non sotto ricatto, per garantire l’occupazione e la continuità produttiva.
La delegazione Fiom-Cgil ha dato tutti gli elementi di merito per dimostrare che la GKN di Firenze non è in crisi. Non ci sono problemi di commesse, capacità produttiva e competenze, quindi la scelta del fondo è solo di carattere speculativo e di delocalizzazione. Non possiamo parlare di crisi, ma di una precisa scelta di licenziare i lavoratori subito dopo la fine del blocco dei licenziamenti, irrispettosi dell’intesa raggiunta da Cgil-Cisl-Uil e Confindustria con il Governo a non licenziare senza prima aver utilizzato tutti gli strumenti messi a disposizione, privando un territorio di tanti posti di lavoro diretti e di tutti coloro che lavorano nella filiera dell’indotto.
È ora che la Presidenza del consiglio convochi il tavolo con i ministeri competenti per il ritiro dei licenziamenti e si apra conseguentemente un confronto che garantisca l’occupazione e si riprenda a lavorare, per contrattare in modo costruttivo per trovare soluzioni condivise.
La delegazione aziendale ha reagito con arroganza chiedendo ai sindacati di tenere un tavolo domani senza le istituzioni. È un atto di violenza ulteriore dopo quello perpetrato ai danni dei lavoratori. I sindacati hanno risposto insieme che il confronto deve continuare al tavolo convocato dalle istituzioni, pertanto domani non saremo presenti all’incontro.
L’Italia non si può vedere cancellata capacità industriale e competenze dei lavoratori. Il management della GKN minaccia le lavoratrici, i lavoratori, i sindacati e l’intera comunità che si è mobilitata intorno a questa vertenza, quello stesso management aziendale che non ha accettato il confronto più volte richiesto dai delegati in fabbrica per capire come intervenire per migliorare le inefficienze di gestione del management stesso.
La vicinanza ai lavoratori della GKN non è solo a Firenze dove il 19 si terrà uno sciopero con manifestazione, ma di tutto il settore automotive e dei metalmeccanici in tutta Italia che nei prossimi giorni terrà iniziative in sostegno alla mobilitazione dei lavoratori Gkn e di tutti i lavoratori che rischiano i licenziamenti come Gianetti ruote e Whirpool.
È un precedente che deve essere fermato, quello messo in atto dalla GKN, con la solidarietà delle lavoratrici e lavoratori e l’unita con le istituzioni per l’occupazione e la ripresa immediata del lavoro.”

Lo hanno dichiarano oggi in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil di Firenze e Prato dopo l’incontro che si è tenuto presso la Prefettura di Firenze alla presenza della Viceministra Todde, delle Organizzazioni sindacali, degli Enti locali e della Direzione aziendale, l’unica a partecipare in videoconferenza.

Gkn: Todde, ci sono azioni da mettere in campo ‘Non accettabile atteggiamento azienda’. Viceministro in fabbrica
“In una negoziazione i conti si fanno alla fine: non sono abituata a creare false speranze, non sarebbe giusto giocare sulla pelle delle persone, ma c’è un percorso che si deve fare, ci sono azioni da mettere in campo”. Lo ha affermato Alessandra Todde, viceministra per lo Sviluppo economico, al termine del tavolo conoscitivo del Mise sulla vertenza Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), presso la Prefettura di Firenze. Il tavolo, ha spiegato, sarà riconvocato presto.
“Non è assolutamente accettabile un atteggiamento di chiusura in cui ci si presenta a un tavolo a dire che la procedura è partita ed è irrevocabile. La mancanza della volontà di confronto è un vulnus anche rispetto alla discussione che c’è stata con Confindustria, sindacati e massime istituzioni del Paese per gestire in modo ordinato la ripresa delle attività produttive”.
Dopo il tavolo in prefettura la viceministra ha accettato l’invito dei sindacati di recarsi a Campi Bisenzio per incontrare i dipendenti riuniti in assemblea nello stabilimento. (ANSA).

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La Gkn chiuderà e i 422 licenziamenti sono confermati.
Questo dice la dirigenza dell’azienda al tavolo con il ministero, le istituzioni locali e il sindacato.

Gli operai: “Noi restiamo in fabbrica”
“L’azienda conferma la propria posizione? E noi confermiamo la nostra: il ritiro dei licenziamenti e la riapertura dello stabilimento. Non accettiamo nient’altro che questo. Appena scendono i nostri rappresentanti o improvvisiamo un’iniziativa spontanea, in centro a Firenze, o rientriamo direttamente in stabilimento”. Lo spiega all’agenzia Dire Michele, un operaio della Gkn in presidio a Firenze mentre in Prefettura va avanti il tavolo di crisi convocato dal Mise. Lo stesso lavoratore che poi assicura: “Noi rimaniamo in fabbrica, c’è chi ha sputato sangue in quei capannoni per 20, 25 anni. Lo stiamo presidiando e conservando. Rimaniamo là”.

Arrivano operai da Melfi “per sostenere la lotta”
Sono arrivati da Melfi e Pomigliano per sostenere la lotta dei colleghi della Gkn. Si tratta di operai che nella serata di mercoledì si sono presentati a Campi Bisenzio dai 422 che hanno ricevuto le lettere di licenziamento. Gli operai sono andati poi tutti insieme sotto la prefettura. “Siamo venuti in macchina ieri sera”, raccontano. “La nostra non è semplice solidarietà, ma una lotta comune. Perché se licenziano loro, che fanno” semiassi per la Fiat, “rischiamo anche noi”. Non solo, dicono, “visto che in Fiat facciamo cassa integrazione da mesi, a mille euro al mese per operai con figli, vorremmo espandere la battaglia di Gkn in tutti gli stabilimenti” del gruppo Stellantis

La proprietà: “Ecco le ragioni della chiusura”
L’azienda riferisce di chiudere la fabbrica di Campi Bisenzio per impossibilità nel proseguire l’attività di impresa. “Siamo comunque aperti al confronto con le organizzazioni sindacali come previsto dalla procedura. Siamo disponibili a trovare soluzioni sostenibili per attenuare il più possibile ricadute. Il mercato dell’auto sta attraversando anni difficili, con riduzione a doppie cifre dal 2016 al 2019. Ci aspettiamo per i prossimi 5-6 anni trend negativo strutturale del settore, dovute anche alle complessità della transizione tecnologica. C’è anche un problema di competitività sui prezzi. Ci sono delle criticità significative in Italia, con sovracapacità produttiva del 30%, disomogeneità organizzative e sovradimensionamento”.

da lanazione.it

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