Gkn: Fiom Cgil, ritirare licenziamenti e aprire confronto. Firenze, il presidio

“Si ritirino i licenziamenti e si apra un confronto: si garantisca piena occupazione e si riprenda a lavorare”. Lo ha affermato al tavolo della vertenza Gkn, secondo quanto si apprende, il segretario della Fiom-Cgil e responsabile automotive Michele De Palma. “La vicinanza ai lavoratori non è solo della Toscana, ma di tutto il settore automotive che nei prossimi giorni terrà iniziative in sostegno alla mobilitazione dei lavoratori Gkn”, ha spiegato De Palma, secondo cui l’annuncio della chiusura dello stabilimento di Campi Bisenzio e del licenziamento dei 422 lavoratori è “una grave scorrettezza di un soggetto privato che decide di toglierci una parte del sistema produttivo, e lo fa con un atto di vigliaccheria”. (ANSA).
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Gkn: presidio con 200 lavoratori fuori da incontro Mise
Oltre 200 lavoratori della Gkn, con tamburi, bandiere e fumogeni, stanno dando vita a un presidio di protesta contro la chiusura dello stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze) e il licenziamento dei 422 dipendenti annunciato dalla multinazionale britannica, davanti alla prefettura di Firenze dove è in corso il tavolo fra le parti sociali convocato dal Mise e presieduto dalla viceministra Alessandra Todde. Al tavolo sono presenti, insieme a Todde e ai rappresentanti dei sindacati, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco metropolitano di Firenze Dario Nardella, e il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi. Per l’azienda partecipano in videoconferenza Andrea Ghezzi, amministratore delegato di Gkn Driveline Firenze, e il responsabile risorse umane Alex Aceti. (ANSA).
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Gkn: Giani, Toscana non accetta comportamenti del genere ‘Diremo a mondo cosa accade, mercificazione attività produttiva’
“Ritrovarsi senza lavoro da un giorno all’altro e scoprirlo attraverso una mail significa saltare a piè pari i diritti e la dignità dei lavoratori, senza nemmeno prospettare l’attivazione di un iter di ammortizzatori sociali: questa procedura nega la dignità del lavoro”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, al tavolo del Mise sulla vertenza della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), rivolgendosi all’amministratore delegato di Gkn Driveline Firenze Andrea Ghezzi collegato in videoconferenza. “A Melrose Industries chiedo di metterci la faccia assumendosi le proprie responsabilità – ha aggiunto, riferendosi al fondo proprietario di Gkn – perché, e lo dico con chiarezza, noi in Toscana questi comportamenti non li accettiamo e lo diremo al mondo quanto sta accadendo qui: una mercificazione dell’attività produttiva”. Con Giani, per la Regione Toscana, erano presenti in prefettura Valerio Fabiani, consigliere del presidente per le crisi aziendali, Alessandra Nardini assessore al lavoro, supportati da Paolo Tedeschi dell’ufficio della presidenza. (ANSA).
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Gkn: delegazione operai ricevuta in Consiglio regionale Incontro con presidente Assemblea Mazzeo e le forze politiche
Il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, insieme ai rappresentanti di tutte le forze politiche consiliari, ha ricevuto una delegazione di lavoratori della Gkn che stanno svolgendo un presidio davanti alla prefettura di Firenze in concomitanza con il tavolo indetto dal Mise sulla chiusura dello stabilimento di Campi Bisenzio e il licenziamento dei 422 addetti, al quale partecipa in videoconferenza anche la proprietà. “Il Consiglio regionale della Toscana tutto, senza alcuna distinzione, è al loro fianco in questa battaglia”, scrive Mazzeo su Facebook. Mazzeo riporta le parole pronunciate da un lavoratore: “Sono entrato in quella fabbrica a 17 anni, oggi ne ho 41. Faccio turni di giorno o di notte e a volte vedo i miei figli solo per qualche minuto al giorno. Ma tutto quello che voglio è non uscire da quella fabbrica. Non chiedo soldi. Chiedo solo di poter continuare ad avere la dignità di fare il mio lavoro”. “Per lui e per tutti i suoi colleghi faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità”, sottolinea Mazzeo.
Mazzeo annuncia, in una nota, che “nel prossimo Consiglio regionale, previsto per martedì 20 luglio, – tutti insieme voteremo un documento congiunto che poi invieremo al governo per chiedere che intervenga in maniera risolutiva su questa vertenza, che riguarda non solo i lavoratori della Gkn e non solo Campi Bisenzio, ma tutta quanta l’area Fiorentina è tutta quanta la Toscana”. L’Assemblea legislativa della Toscana chiederà “inoltre che anche a livello europeo vi sia una comunione di intenti affinché si impedisca, a Paesi membri dell’Unione Europea, di porre in essere attività di dumping sociale sul costo del lavoro a danno delle aziende presenti in Italia”. “Alla stessa maniera – conclude Mazzeo – richiameremo alle proprie responsabilità i committenti di Gkn, in particolar modo il gruppo Stellantis, già ex Fca, che dallo Stato italiano ha ricevuto ingenti sostegni”. (ANSA).
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Gkn: tavolo sviluppo Campi Bisenzio, chiusura inaccettabile
“Una decisione di questo tipo è inaccettabile fin dal suo metodo tracotante: non è pensabile che l’azienda possa unilateralmente decidere, senza alcun preavviso, una chiusura che mette a repentaglio il futuro dei lavoratori e l’intera tenuta sociale del nostro territorio. Abbiamo sempre cercato di proporre un modello di sviluppo che conciliasse produttività, sostenibilità e rispetto dei lavoratori e della comunità di cui essi fanno parte. Senza affrontare congiuntamente problema, si lancia un segnale gravissimo non solo al nostro territorio, ma a un mondo del lavoro che dovrebbe essere coeso per una stagione di rilancio economico tanto attesa quanto necessaria”. Così i partecipanti al ‘tavolo per lo sviluppo di Campi Bisenzio’. Ne fanno parte la commissione lavoro del Comune, i sindacati Cgil, Cisl, Uil, e le associazioni di categoria Cna, Confesercenti, Confartigianato, Sindacato nazionale agenti sssicurativi, Confcommercio, e Federalberghi Prato e Firenze. “Se aspiriamo a un modello sostenibile per l’ambiente, la comunità e il territorio, questo è esattamente ciò che non deve essere fatto – sottolineano in una nota – . E le forze sociali, produttive e culturali di Campi Bisenzio non possono accettarlo, perché mina la stessa idea di tessuto sociale a cui tutte le parti aspirano. È un intero territorio che si rivolta a questa scelta unilaterale: non soltanto per le conseguenze concrete nella vita di centinaia di famiglie, ma anche per il progetto di qualità e il percorso di sviluppo che da tempo sono stati intrapresi e che vengono minacciati”. Per i partecipati al tavolo, “tutte le forze del territorio devono opporsi a queste decisioni, tanto più vista l’extraterritorialità e la scarsa sensibilità che aziende simili hanno spesso mostrato per la realtà in cui sono immerse. A Campi Bisenzio c’è un progetto di sviluppo sostenibile a livello economico, ecologico e sociale che non può sopportare una simile situazione”. (ANSA).
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