Gkn, Angelini: la decisione dell’azienda è stata un fulmine a ciel sereno

Un fulmine a ciel sereno”. Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana, usa queste parole per descrivere quello che è successo alla Gkn di Campi Bisenzio, dove 422 lavoratori sono stati interessati dalla procedura di licenziamento collettivo. “L’azienda – spiega- aveva avviato importanti investimenti sui macchinari, l’innovazione tecnologica e la formazione dei lavoratori. Anche i rapporti all’interno dello stabilimento erano basati sul rispetto delle parti, e l’azienda aveva una solida contrattazione di secondo livello. C’era stato un calo nella produzione, come testimoniato dai lavoratori e della Fiom, ma un calo del tutto fisiologico, come era avvenuto altre volte. Ma, appunto, nulla poteva far pensare a un esito così drammatico, che non solo avrà ripercussioni negative per i lavoratori, ma anche per tutto il tessuto economico e sociale della zona”.

La crisi industriale, la prima dopo la sottoscrizione dell’avviso comune, per la numero uno della Cgil Toscana, rischia di trasformarsi in una sorta di Cavallo di Troia, e fare da apri pista per altre vertenze di questo tipo. La convocazione del 15 luglio al ministero dello Sviluppo Economico metterà davanti due mondi se non inconciliabili, ma quantomeno estranei e non abituati al dialogo reciproco, quello del lavoro e quello dei fondi di investimento.
“Il tema della finanziarizzazione dell’economia – afferma Angelini – è una delle grandi sfide che non solo al livello nazionale ma soprattutto europeo dovremo affrontare. Serve una legislazione comunitaria che impedisca alle multinazionali o alle aziende gestite dai fondi di ‘investimento di ricevere risorse e danari e poi andarsene quando meglio credono. Così come servono norme omogenee per il mercato del lavoro europeo per evitare fenomeni al ribasso sul costo del lavoro e sui diritti dei lavoratori. Sul fronte interno, invece, questa crisi ci pone un serio problema di politica industriale e di tutela di un settore strategico come quello dell’automotive e del suo indotto. Guardano alla Toscana, oltre alla Gkn, ci sono altre realtà che producono componentistica per auto. Al Mise è stato aperto un tavolo specifico per il comparto, ma altre i buoni propositi, di risultati ancora non si è visto molto”.

Il clima di solidarietà che si è creato in questi giorni intorno ai lavoratori è molto bello, prosegue la segretaria della Cgil Toscana. Le altre province della regione hanno manifestato la loro vicinanza, così come anche un grande numero associazioni. Anche le istituzioni locali hanno dimostrato la loro presenza. Con un’ordinanza, il sindaco di Campi Bisenzio ha bloccato il traffico dei camion nei pressi dello stabilimento per impedire che i macchinari siano spostati altrove. Una decisione che Angelini definisce “coraggiosa anche se inusuale”.

“Un dato positivo che dobbiamo registrate – dichiara la sindacalista- è la posizione della Confindustria fiorentina che si è smarcata dal presidente degli industriali, Carlo Bonomi, il quale ha sostenuto che se il blocco dei licenziamenti fosse stato ancora in vita non avrebbe comunque frenato la decisione della multinazionale. Lo stesso ministro Orlando lo ha affermato, dal momento che si tratta di cessazione di attività. Tutto vero, ma estremamente sospetto che questa procedura di licenziamento si partita pochi giorni la fine del blocco”.

In vista dell’incontro del 15 luglio la posizione del sindacato rimane ferma, ossia il ritiro dei licenziamenti. Per settembre, dichiara Angelini, stiamo organizzando una grande evento con Cisl, Uil e la Camera di commercio sul futuro della manifattura in Toscana.

Tommaso Nutarelli da ildiariodellavoro.it

 

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