Gkn: 15.000 a manifestazione Firenze, applausi dai balconi Corteo in coro “siamo tutti Gkn”

E’ salita a circa 15 mila la stima delle persone che stanno partecipando alla manifestazione nazionale indetta dai lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze). La testa del corteo attraversa i viali al grido di “Siamo tutti Gkn”. Durante il percorso non sono mancati gli applausi da parte delle tante persone che si trovavano in strada e, in qualche occasione, anche dai balconi. (ANSA).
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Gkn: Re David, no a Cig per cessazione, azienda ha lavoro
“I lavoratori della Gkn hanno convocato questa manifestazione a cui hanno risposto aziende metalmeccaniche in crisi e vari gruppi politici e sociali che pensano che ci voglia un cambiamento in questo Paese. Hanno convocato una manifestazione e la Fiom naturalmente è presente e la sostiene, stiamo facendo con loro la vertenza. Allo stato attuale noi respingiamo la richiesta che l’azienda fa di cassa integrazione per cessazione. La Gkn è un’azienda che va bene che ha commesse, è un’operazione finanziaria dettata da un fondo”. Lo ha detto Francesca Re David segretaria generale della Fiom, oggi a Firenze per la manifestazione nazionale della Gkn. (ANSA).
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Gkn: Todde, azienda ha smarrito senso responsabilità sociale Viceministro ricorda che lunedì prossimo c’è tavolo al Mise
“Sono stata con Giuseppe Conte fuori dai cancelli dello stabilimento Gkn a Campi Bisenzio. Ci siamo andati per ascoltare, per confrontarci con i lavoratori, per portare la nostra solidarietà e confermare quanto il MoVimento 5 Stelle sia convintamente in campo in questa battaglia”. Così la viceministra allo Sviluppo economico Alessandra Todde, precisando che sulla vertenza lunedì è stato riconvocato un nuovo tavolo a Roma. “È una situazione difficile, con una azienda che ha smarrito la sua responsabilità sociale, ma dobbiamo essere concreti perché quando parliamo di 422 lavoratori parliamo di 422 famiglie”. Todde ha ribadito che “la gestione delle crisi aziendali è strettamente correlata alle politiche industriali – come abbiamo ricordato con Conte – e senza un approccio sistemico, per la siderurgia come per la componentistica auto o altri settori, non si va da nessuna parte. Le filiere vanno riformate verso modelli più performanti, e magari vanno prese anche decisioni sulla loro strategicità”. “Dobbiamo introdurre il decreto su cui ho lungamente lavorato con il ministro Orlando sulla responsabilità sociale d’impresa, in modo che tutte le grandi aziende, non in crisi, che hanno preso soldi pubblici e che intendono licenziare o decentrare le produzioni, seguano percorsi normati e ordinati, proprio nel segno della responsabilità sociale. Sono contenta che anche il MoVimento sia al mio fianco in questa battaglia”. (ANSA)
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Gkn: Prodi, c’è redistribuzione mondiale lavoro ‘Mancano grandi imprese, nessuno ai tavoli in cui si decide’
“Siamo di fronte a un po’ di redistribuzione mondiale del lavoro. La globalizzazione non finisce del tutto”. L’ha detto l’ex premier, Romano Prodi, a Bologna nel corso di un dibattito per i 120 anni della Fiom, rispondendo a una domanda di Bianca Berlinguer sulle delocalizzazioni nel giorno della manifestazione dei lavoratori Gkn a Firenze. Sul fronte delle delocalizzazioni, per Prodi, “c’è un problema generale di asimmetria fra la struttura internazionale delle imprese e quella scarsamente internazionale del sindacato. Un problema eterno che non so come si risolva. L’impresa agisce su tanti tavoli, il sindacato su un solo tavolo. Questo è il vero problema di inferiorità”. Nelle delocalizzazioni incide anche il Covid: “C’è un po’ di reshoring: l’effetto mascherine fa sì che Europa, Usa, Cina, ognuno debba tenere dentro di sé parte della catena del valore. Mi piacerebbe che qui ci fosse una battaglia italiana”. Per Prodi, è necessario “avere una politica indirizzata al futuro del lavoro. Io sono preoccupato di questo”. Ma pesano le dimensioni aziendali: “Non vedo una struttura destinata a fare questo mestiere. Non avendo nessuna grande impresa, non abbiamo nessuno che partecipi ai tavoli in cui vengono prese le decisioni. Gli investimenti in automobili li decidono una decina di persone. Noi non abbiamo nessuno”. (ANSA).

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