In attesa della decisione del Tar del Lazio sulla mediaconciliazione, che diventer obbligatoria dalla prossima settimana, solleveranno obiezioni di incostituazionalit a tappeto: gli avvocati sono sul piede di guerra e contro la riforma cominciano oggi una settimana di mobilitazione, con l’astensione dalla udienze fino al 22 marzo e una manifestazione a Roma. E’ solo l’inizio di una linea dura, promette Maurizio De Tilla, presidente dell’Oua, l’organo di rappresentanza politica dell’avvocatura, che riassume cos le contestazioni sollevate all’istituto, promosso dal ministro Alfano, che rende obbligatorio il tentativo extragiudiziale di soluzione delle liti per deflazionare il contenzioso civile: Da luned occorrerr seguire questa procedura che incostituzionale, viola il diritto di difesa, costosissima (fino a 9 mila euro), non garantisce il diritto di difesa e il criterio della territorialit . In Europa esiste la mediazione, ma non obbligatoria,invece in Italia si vuole forzare la mano in base alla tesi errata che possa surrogare una giustizia inefficiente. Accesi i toni dell’assemblea convocata al teatro Capranica, alla quale hanno aderito 130 ordini degli avvocati (200 mila, secondo l’Oua quelli che da oggi incroceranno le braccia): Il partito dei padroni ha deciso di privatizzare tutto, anche la giustizia. Ingaggeremo una battaglia per far capire ai cittadini che si violano i loro diritti, dice Giuseppe Sileci dell’Aiga (Associazione dei giovani avvocati). Non la difesa di una rendita di posizione si difendono: La nostra protesta nell’interesse dei cittadini – sostiene Ester Perifano segretario dell’Associazione Nazionale Forense – non di quelli degli avvocati. Assistiamo allo smantellamento della giustizia pubblica a vantaggio di quella privata. Si vuole depotenziare lo Stato di diritto. Un’aggressione formidabile cui necessario contrapporre una reazione molto forte. C’ il tentativo – secondo Renzo Menoni, in rappresentanza delle Camere Civili – di rendere sommaria la giustizia, esternalizzando il processo e rendendo al cittadini sempre pi difficile l’accesso con un percorso ad ostacoli. Siamo in attesa della risposta del Tar del Lazio, nel frattempo solleveremo a tappeto obiezioni di incostituzionalit . (ANSA).
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