Giustizia: Md, indipendenza garanzia tutela diritti e libertà.

L’indipendenza della magistratura è condizione indispensabile per garantire un’effettiva tutela dei diritti e delle libertà” e “affrontare la questione morale è, per la magistratura, un impegno imprescindibile, così come ribadire la necessità di rispettare il codice deontologico; non si tratta di una formalità burocratica, ma di una concreta espressione e fondamento del rinnovato ‘patto con i cittadini’, che possa restituire credibilità al lavoro quotidiano dei magistrati nell’esercizio imparziale e indipendente della giurisdizione”. Sono alcuni passaggi della mozione finale approvata dal congresso nazionale di Magistratura democratica, in via di conclusione oggi a Firenze. “Questo esercizio quotidiano della funzione giudiziaria deve essere espressione di un potere orizzontale e diffuso – si legge ancora -, a servizio del cittadino e in special modo della parte più debole e marginalizzata della società”. La mozione sottolinea anche che “la recuperata, piena autonomia di Magistratura democratica non nasce in contrapposizione ad AreaDG, ma nella ricerca di un completamento nelle forme di rappresentanza delle sensibilità che percorrono la magistratura progressista. Magistratura democratica è orgogliosa di avere contributo alla nascita ed alla crescita di AreaDG e guarda con favore all’impegno di molti suoi iscritti che vi operano e continueranno ad operarvi alacremente. Siamo, quindi, convinti che l’iscrizione ad entrambi i gruppi sia una ricchezza”. “A fronte di derive burocratiche e corporative – conclude il documento -, l’unità della magistratura progressista rimane un obiettivo politico che Magistratura democratica si impegna a perseguire. E ci proponiamo, sin da subito, di ricercarla in occasione dei prossimi confronti sui temi posti dalle proposte referendarie e dalle riforme in cantiere”. (ANSA).
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Giustizia: mozione Md, affrontare la questione morale  ‘Per autonomia di Md e l’unità della magistratura progressista’
“Il XXIII Congresso nazionale di Magistratura democratica, nell’approvare e fare integralmente propri i contenuti della relazione della segretaria generale Mariarosaria Guglielmi, riafferma che la legittimazione democratica della magistratura si fonda sul ruolo della giurisdizione nella tutela dei diritti e delle libertà, come limite a ogni potere e difesa contro ogni arbitrio”. Inizia con queste affermazioni la mozione finale approvata dal XXIII Congresso nazionale di Magistratura democratica. Nel testo si legge, tra l’altro, il fatto che “emerge, con accresciuta drammaticità, che le conquiste della democrazia non sono irreversibili e hanno bisogno di un presidio permanente. Anche le vicende del carcere di Santa Maria Capua Vetere rivelano la fragilità della democrazia e dello stato di diritto, e rendono chiaro che tali conquiste non possono mai dirsi acquisite una volta per tutte. L’indipendenza della magistratura è, allora, condizione indispensabile per garantire un’effettiva tutela dei diritti e delle libertà. Affrontare la questione morale è, per la magistratura, un impegno imprescindibile, così come ribadire la necessità di rispettare il codice deontologico; non si tratta di una formalità burocratica, ma di una concreta espressione e fondamento del rinnovato “patto con i cittadini”, che possa restituire credibilità al lavoro quotidiano dei magistrati nell’esercizio imparziale e indipendente della giurisdizione”. In questo contesto, viene precisato, “la recuperata, piena autonomia di Magistratura democratica non nasce in contrapposizione ad AreaDG, ma nella ricerca di un completamento nelle forme di rappresentanza delle sensibilità che percorrono la magistratura progressista. Magistratura democratica è orgogliosa di avere contributo alla nascita ed alla crescita di AreaDG e guarda con favore all’impegno di molti suoi iscritti che vi operano e continueranno ad operarvi alacremente… A fronte di derive burocratiche e corporative, l’unità della magistratura progressista rimane un obiettivo politico che Magistratura democratica si impegna a perseguire”. Questi gli eletti al Consiglio nazionale di Magistratura democratica che si è svolto a Firenze in questi giorni: Cinzia Assunta Barillà, Stefano Musolino, Ottavia Civitelli, Andrea Natale, Silvia Albano, Fabrizio Filice, Anna Mori, Simone Spina, Maria Antonietta Ricci, Simone Silvestri, Mariarosa Pipponzi, Emilio Sirianni. (ANSA).

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