Lavori di pubblica utilit presso l’autorit giudiziaria per imputati e indagati, con attivit di digitalizzazione dei procedimenti penali, contribuendo cos ad una pi celere realizzazione del processo penale telematico. E’ la finalit della convenzione siglata presso la Citt metropolitana di Firenze: sulla base di regole europee e del codice di procedura penale il giudice, sentito l’imputato e il pubblico ministero, pu applicare la sospensione del procedimento con la ‘messa alla prova’ subordinata alla prestazione di lavoro di pubblica utilit , che consiste nella prestazione di un’attivit non retribuita in favore della collettivit da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato. L’intesa, di durata triennale, stata firmata da Tribunale di Firenze, Citt Metropolitana, Comune di Firenze, Procura della Repubblica, Ufficio interdistrettuale esecuzione penale, Ordine degli avvocati, Camera penale e Fondazione solidariet Caritas onlus. L’indagato o imputato che lavorer presso gli uffici giudiziari verr individuato sulla base di specifiche condizioni come l’assenza di procedimenti penali e di misure cautelari o di sicurezza in atto. Tra gli altri ‘requisiti’ la buona conoscenza della lingua italiana se il titolo di studio stato rilasciato all’estero e l’assenza di forme di dipendenza da sostanze. L’obiettivo, stato spiegato, quello di rafforzare nelle persone accusate di condotte illecite sentimenti di legalit e accentuare la percezione da parte della cittadinanza dell’impegno dell’autorit giudiziaria verso una giustizia prossima ed efficace.L’obiettivo della convenzione – ha dichiarato il presidente del tribunale di Firenze, Marilena Rizzo – costituito dalla creazione di un partnerariato per garantire una giustizia penale che eviti i danni della carcerazione, prevenga recidiva e, nel contempo, ripari la collettivit del danno ricevuto dalla commissione del reato con una prestazione lavorativa gratuita volta a velocizzare e favorire la realizzazione del processo penale telematico e quindi a rendere un servizio alla collettivit e alla giustizia. Questa una misura – ha sottolineato il sindaco di Firenze Dario Nardella – che riteniamo di grande civilt e molto innovativa perch ci permette di trasformare la condizione di imputato-indagato in una condizione positiva e utile alla comunit , alla citt . Oggi dobbiamo studiare sempre di pi delle forme alternative a quelle tradizionali della pena, che innesca tutto il problema che conosciamo dello stato delle nostre carceri. Anche il principio di rieducazione della pena ci porta a sperimentare con successo questo strumento della messa alla prova. E’ il risultato di un grande lavoro di squadra.(ANSA).
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