Neppure il tempo di riaprire i capannoni e tornare a lavorare, ed ecco il primo infortunio sul lavoro del 2009. Teatro dell?incidente il cantiere della Fipa di Massarosa, dove un lavoratore extracomunitario – di una ditta dell?appalto specializzata in resinatura – caduto da una barca in fase di costruzione, procurandosi lesioni alla colonna vetrebrale e alla spalla. Un episodio emerso soltanto con qualche giorno di ritardo, non appena il lavoratore ha potuto presentarsi al sindacato per denunciare l?accaduto. Le condizioni dell?operaio – sui trent?anni – non sembrano particolarmente gravi, anche se l?impatto in seguito alla caduta non stato certamente morbido. E la Fiom Cgil si subito attivata per capire la dinamica dell?infortunio e soprattutto eventuali profili di responsabilit per il cantiere che fa parte del gruppo guidato da Francesco Guidetti. ®Attorno al blocco della barca dove operava quel lavoratore – spiega Massimo Braccini, segretario provinciale Fiom – non esistevano protezioni n ponteggi. Per salire sulla postazione era stata appoggiata una tavola sopra dei bidoni vuoti, cos da creare una sorta di scalino. Ci chiediamo perch non c?erano le adeguate impalcature, ponteggi o parapetti: forse richiede troppo tempo eseguire le lavorazioni nel rispetto delle regole? Rlieviamo ancora una volta – insiste Braccini – che di fronte ad imbarcazioni che costano milioni di euro il lavoro organizzato ancora con modalit di profonda arretratezza, dove conta solo fare il lavoro in fretta e con il minore costo possibile. A quanto pare – rivela Braccini – la prima cosa detta dopo la caduta al lavoratore, da parte di un responsabile aziendale, stata quella di non denunciare il fatto che mancasse del tutto il ponteggio. E lo stesso referto medico riporta dichiarazioni contastanti: chi dice che caduto da un metro, chi da due metri. Siamo di fronte a fatti gravi – conclude Braccini – sui quali dev?essere fatta piena luce e individuate le responsabilit . Non ci limiteremo alla sola denuncia, ma ci impegneremo perch la ricerca della verit vinca su egoismi, ingiustizie e manzogne. Le aziende devono investire parte dei loro profitti per migliorare le condizioni di lavoro, dei redditi e della sicurezza, non ci arrenderemo di fronte a questo modello di sviluppo distorto che mette in discussione i pi elementari diritti e ci batteremo affinch venga restituito al lavoro tutto il valore, il rispetto e la dignit che merita¯.ÿ DA IL TIRRENO
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