Giornalisti: Martella, serve pi protezione da parte Stato. Precariet rende stampa meno libera
Sono qui per esprimere amicizia, stima e solidariet ai giornalisti sotto scorta. Lo ha affermato Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, intervenendo al convegno ‘Informazione sotto scorta’ in corso a Firenze. A questi fenomeni – ha spiegato – bisogna rispondere innanzitutto rafforzando le misure di protezione personale da parte dello Stato nei confronti dei giornalisti e dei loro familiari, ma bisogna anche far fronte a un altro fenomeno, minacce pi subdole che possono mettere in discussione l’indipendenza e la libert dell’informazione. Martella ha ribadito l’appello per un’approvazione rapida della legge giacente in Parlamento contro le querele temerarie, e che abolisce il carcere per i giornalisti, sottolineando che responsabilit del legislatore trovare un punto di equilibrio fra diritto di cronaca e tutela della libert delle persone, respingendo con fermezza ogni tentativo di far passare norme animate solo da uno spirito punitivo.(ANSA).Giornalisti: Martella, precariet rende stampa meno liberaFIRENZE(ANSA) – FIRENZE, 21 OTT – A rendere la stampa meno libera anche la diffusa precariet del lavoro giornalistico, diventata sempre pi strutturale in molte redazioni. Lo ha detto Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, intervenendo al convegno ‘Informazione sotto scorta’ a Firenze. Bisogna proporre incentivi al turnover per le assunzioni di giovani giornalisti, che abbiamo gi proposto di introdurre nella legge di bilancio per il 2020, ha ricordato Martella, sostenendo poi come si debba riconoscere a tutti i giornalisti un equo compenso. A tale scopo, ha sottolineato il sottosegretario, stata ricostituita la commissione per l’equo compenso che si riunir a breve: il mio obiettivo fin da subito stato quello di fare in modo che si possano introdurre regole nuove, e comunque che venga riconosciuto un giusto compenso al lavoro giornalistico, per cui la commissione riprender il proprio lavoro nelle prossime settimane. L’idea di lavorare per arrivare a delle regole che siano condivise, sostenute, che non vengono messe in discussione. Mi auguro che in tempi rapidi ci possano essere delle regole condivise.(ANSA).Giornalisti: Nardella, inasprire pene contro chi li minaccia Lanciamo la proposta di una modifica alla legislazione per inasprire le pene per chiunque si renda responsabile di minacce, violenze o di qualsiasi forma di condizionamento dell’attivit del giornalista, sulla base del principio della libert d’informazione. Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze, che oggi ha aperto i lavori del convegno ‘Informazione sotto scorta’ organizzato dalla Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana col patrocinio di Comune di Firenze, Odg nazionale, Fnsi, Associazione Stampa Toscana, Cgil Cisl e Uil Toscana. Ci che conta per il giornalista – ha proseguito – la piena autonomia, la tranquillit con cui svolge il proprio lavoro. Quando parliamo di condizionamenti ci riferiamo a condizionamenti di qualunque tipo, che possono maturare nell’ambito lavorativo o al di fuori. Oggi parliamo soprattutto dei casi pi gravi, di minacce che vengono spesso da ambienti criminali verso i giornalisti e dobbiamo fare le dovute differenze tra fatti pi gravi e meno gravi, sapendo che in ogni caso il principio da tutelare l’autonomia e la libert del giornalista. (ANSA).Giornalisti: Martella, bene proposta Nardella contro minacceÿE’ una proposta giusta che condivido: fare di Firenze la citt da cui possa partire questa proposta un’idea che penso si possa sostenere. Lo ha affermato Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, commentando la proposta del sindaco di Firenze Dario Nardella di inasprire le pene per chi minaccia o aggredisce i giornalisti. Naturalmente bisogna trovare un punto di equilibrio, ha detto Martella, in occasione del convegno ‘Informazione sotto scorta’ in corso a Firenze, sottolineando che deve passare il principio che chi minaccia un giornalista sta minacciando tutti quanti noi perch impedisce la libert di informazione. Le intimidazioni ai giornalisti, ha ricordato il sottosegretario nel suo intervento, sono un fenomeno in crescita allarmante in tutto il mondo, anche in Italia, in societ aperte e democratiche come la nostra, e stanno raggiungendo aree del paese che fino a pochi anno fa ritenevamo immuni da questo fenomeno.(ANSA).Giornalisti: Ermini, vanno difesi da aggressioni e quereleÿCredo che ci debba essere un atteggiamento molto pi forte da parte dell’opinione pubblica verso le aggressioni che i giornalisti subiscono, i giornalisti vanno tutelati dalle liti temerarie che spesso vengono poste in essere contro di loro. Lo ha affermato David Ermini, vicepresidente del Csm, a margine del convegno ‘Informazione sotto scorta’ in corso a Firenze. Parlando delle aggressioni fisiche, ha detto Ermini, queste cose che si sono verificate negli ultimi periodi sono agghiaccianti, brutte e non degne di un paese civile e dunque non ci dobbiamo limitare a contrastare quelli che sono gli episodi di violenza fisica contro un elemento portante del nostro sistema della democrazia, perch il controllo della stampa sulle attivit della politica, dell’imprenditoria, ma vorrei dire anche della magistratura fondamentale. Sulle querele temerarie, ha ricordato il vicepresidente del Csm, c’era una proposta di legge nella passata legislatura che fu bloccata al Senato ma che la Camera aveva gi approvato, dove si interveniva sulle querele temerarie e si interveniva soprattutto seguendo quelli che erano i messaggi dell’Europa, cio togliere le sanzioni detentive verso i giornalisti. (ANSA).