Georgofili: Grasso, ricordare per continuare lotta a mafia Cosa Nostra voleva ricattare lo Stato ma non ci riusc

Tra il 26 e il 27 maggio 1993 la mafia colp il cuore di Firenze. A pochi passi dagli Uffizi l’esplosione di un’autobomba ruppe il silenzio della notte. Persero la vita la piccola Caterina di appena 50 giorni, sua sorella Nadia di 9 anni e i loro genitori Angela e Fabrizio Nencioni. Mor anche lo studente Dario Capolicchio. Molti furono i feriti e ingenti i danni al patrimonio artistico. Lo ricorda il senatore Pietro Grasso, gi… procuratore nazionale antimafia, in un post su Facebook. La strage dei Georgofili fu un attacco al Paese – prosegue Grasso – e una ferita per tutti noi: cosa nostra voleva ricattare lo Stato, ma non ci riusc. Oggi la battaglia per sconfiggere le mafie continua insieme alla ricerca della verit…. Abbiamo il dovere di ricordare e raccontare gli episodi drammatici della nostra storia per impegnarci tutti insieme ancora di pi— nella legalit… e nella battaglia contro le mafie, conclude Grasso. (ANSA)

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