I lavoratori della Eaton hanno chiesto di essere impiegati come volontari sui fronti delle frane e sui luoghi colpiti dall’alluvione del 31 ottobre e 1 novembre in cui morirono tre persone. Un gruppo di 50 operai ha scritto una lettera alle istituzioni locali in cui chiede di poter lavorare per aiutare le famiglie che hanno subito danni a causa del fango e dell’acqua. La Rsu della Eaton attende una risposta ufficiale. I 304 operai sono in casa integrazione straordinaria da due anni e il 15 dicembre verranno definitivamente licenziati dalla multinazionale Usa specializzata in componentistica per auto che nel dicembre del 2008 ha chiuso lo stabilimento di Massa, se non verr presentato un piano credibile per la reindustrializzazione. Intanto l’ azienda ha fatto sapere alle segreterie sindacali che da luned prossimo inizier a spedire le lettere di licenziamento, che aveva congelato in attesa di conoscere i progetti industriali per la reindustrializzazione dell’area. Ieri pomeriggio il tavolo per la presentazione delle manifestazioni di interesse non andato a buon fine, Eaton ha giudicato troppo deboli le proposte di Carbon Dream e Tecno Carbon. C’ molta tensione in queste ore nella fabbrica che rimane occupata. Gli operai si dichiarano demoralizzati. E sempre luned alle 18 i sindacati incontreranno le istituzioni locali per preparare l’incontro al ministero del giorno dopo dove si cercher di trovare una mediazione per scongiurare i licenziamenti. Se gli sviluppi non saranno positivi, l’ Idv, per voce del responsabile del dipartimento lavoro, Roberto Rizzo, per l’ esproprio dell’ area come ventilato dal sindaco Pucci: iniziativa sostenuta anche dal presidente della Regione Rossi.(ANSA).
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