FMI: TAGLIA ANCORA STIME, PIL ITALIA -0,6% NEL 2009

L’economia mondiale continua a sprofondare sotto i colpi della crisi finanziaria. Le previsioni del Fondo monetario internazionale non fanno sconti: il Pil globale crescera’ quest’anno del 3,7% per poi rallentare al 2,2% il prossimo. E’ un taglio drastico quello contenuto nell’aggiornamento del World Economic Outlook: rispettivamente dello 0,2% e dello 0,8% rispetto alle previsioni diffuse a ottobre. I paesi avanzati dovranno accontentarsi di un progresso dell’1,4% (-0,1%) nel 2008 per poi precipitare in negativo dello 0,3% (-0,8%) nel 2009, per la prima volta nel dopoguerra. E le cose si mettono peggio anche per l’Italia, unico Paese che, in base allo studio, sperimentera’ una recessione gia’ quest’anno con un calo del Pil dello 0,2% (-0,1%) per poi avventurarsi in un 2009 di passione in negativo dello 0,6% (-0,8%). Magra consolazione: l’anno prossimo l’economia italiana potrebbe fare meglio di quella tedesca, attesa in contrazione dello 0,8% (-0,8%) e di quelle statunitense e spagnola, che dovrebbero entrambe registrare un -0,7% (con un taglio rispettivamente dello 0,8% e dello 0,5% rispetto a un mese fa). La media dell’Eurozona dovrebbe attestarsi a +1,4% (-0,1%) quest’anno e a -0,3% (-0,7%) il prossimo. L’analisi del Fondo e’ impietosa: la ripresa non comincera’ prima della fine del 2009, l’inversione di tendenza del ciclo e’ paragonabile in magnitudo a quelle segnate nel 1975 e nel 1982. La crisi finanziaria, avverte lo studio, rimane virulenta, i mercati sono entrati in un circolo vizioso. E le misure adottate dai Governi hanno bisogno di tempo per esplicare tutti i loro benefici. Il crollo della fiducia di consumatori e imprese sta colpendo pesantemente la domanda e gli investimenti. Per questo l’istituzione di Washington chiede di fare di piu’. C’e’ chiaramente spazio, afferma il rapporto, per ulteriori stimoli di politica macroeconomica aggiuntivi a quelli finora annunciati, per sostenere la crescita e creare un contesto in grado di rimettere in sesto il settore finanziario. Le banche centrali devono valutare lo spazio per allentare la politica monetaria, in particolare ora che le preoccupazioni per l’inflazione si sono moderate: per il Fondo un punto in meno negli Stati Uniti e in Europa (mezzo punto dopo la decisione di oggi della Bce) e tre quarti di punto in Giappone. Anche se con gli interessi vicini allo zero, ammettono i tecnici di Washington, il margine di manovra e’ limitato.da repubblica.it

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