Floricultura: segnali ripresa settore per ponte Ognissanti -30% produzione crisantemi causa Covid

Un calo della produzione di crisantemi del 30% rispetto al 2019, a fronte di una crescita del 20% del prezzo medio. E’ quanto rileva la Cia Agricoltori Toscana Centro per il mercato dei fiori di Pescia (Pistoia) in vista delle celebrazioni del 2 novembre, uno dei momenti più importanti dell’anno per la floricoltura pesciatina. L’associazione spiega, in una nota, che la varietà di crisantemo ‘ping pong’, la più venduta, vede un prezzo di 80 centesimi a fiore dall’azienda agricola al mercato all’ingrosso, contro i circa 60 centesimi dello scorso anno. “Le grandi difficoltà del settore con la chiusura delle attività nei mesi di marzo-aprile a causa dell’emergenza sanitaria Covid – sottolinea il presidente Cia Toscana Centro Sandro Orlandini – hanno condizionato pesantemente le scelte delle aziende nei mesi successivi. In molti hanno aspettato a piantare fiori e crisantemi pensando a nuove chiusure del settore, ma anche a quelle dei cimiteri, che per il momento non ci sono state. Una situazione che ha portato quindi ad un calo della produzione di circa un terzo rispetto alla media”. Il Mefit e Flora Toscana, la maggiore cooperativa del settore con sede a Pescia e 240 soci conferitori da tutte le aree floricole italiane, parlano, in una nota, di segnali ripresa per il periodo di Ognissanti: la merce è affluita in minori quantità ma è stata tutta venduta con domanda vivace e prezzi mediamente in aumento. Gli acquisti hanno interessato prevalentemente crisantemi, rose ed orchidee col crisantemi. I canali di vendita di Flora Toscana sono stati per il 30% quelli tradizionali dei fioristi e per il restante 70% la grande distribuzione. Al Mefit di Pescia, secondo i dati diffusi dalla direzione, sono stati acquistati 1.874.000 steli di crisantemi, 1.035.000 rose, 446.000 gigli e 228.000 orchidee. (ANSA).

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